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Governo, ripresa della movida? “Ancora molto lontana”

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“Grazie a voi italiani, ma non è finita, chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale“.

Così il premier Giuseppe Conte ha risposto, lasciando il Senato, ad un’anziana che lo ringraziava “a nome dell’Italia” per l’impegno di questi mesi.

“Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzione“.

Sembra un dato scontato, ma non lo è, tanto che il ministro per le autonomie Francesco Boccia è tornato a ribadire che, in caso la curva riprendesse a salire, si dovrà necessariamente provvedere a nuove chiusure localizzate.

“Abbiamo vinto la prima battaglia col virus e rimesso il paese in sicurezza. L’indice di contagiosità R0 è passato da 3,5-4 a 0,5. Da questo patrimonio ripartiamo nella Fase 2” ha detto Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera.

“Un Paese che si rimette in cammino non poteva che avere Regioni più autonome su cosa riaprire e quando. Abbiamo detto (dal governo, ndr) ‘potete aprire a condizione che’, non ‘dovete riaprire’. Ogni regione si assume la responsabilità di riaprire gradualmente, di riaccendere quello che era stato spento. Potrebbero esserci Regioni, ci sono già, che decidono di riaprire qualche giorno dopo alcune attività. Mi pare saggio. Non vince la fretta, ma la valutazione saggia dei numeri“.

 

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