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Chiusa in casa in attesa del tampone: racconto-denuncia di una 26enne salernitana

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Tornano da una vacanza in Francia, si autodenunciano al rientro a Salerno all’Asl ma per oltre cinque giorni nessuno si reca presso la loro abitazione per il tampone. E’ la denuncia di E.D.M 26enne salernitana partita con i genitori per un viaggio in Francia, il 10 agosto,  quando l’ordinanza regionale che prevede il tampone obbligatorio per tutti i cittadini rientrati dall’estero non era ancora stata emanata, rispettano tutti gli obblighi al rientro ma scontano i ritardi e le mancate risposte da chi dovrebbe provvedere a fare le verifiche.

A riportare la lettera – denuncia di E.D.M è il sito Ottopagine.it:  “Appena tornati abbiamo mandato un’email all’ASL dicendo che eravamo stati in Francia, comunicando tutti i nostri dati personali e lasciando il numero di cellulare. Abbiamo segnalato che lunedì 24 i miei genitori dovevano rientrare al lavoro e che quindi avevamo urgenza di fare il tampone entro quella data.” racconta la ragazza.

“Niente, a 5 giorni dalla segnalazione zero notizie sul tampone. Le linee sono intasate e migliaia di persone aspettano e si lamentano. Le altre Asl si sono organizzate con tendostrutture ma quella di Salerno no” aggiunge la giovane salernitana.

“Mi va bene fare il tampone, è giusto, ma è assurdo dover restare chiusi in casa 14 giorni in attesa. Ci sono delle necessità di rientro al lavoro e delle esigenze come fare la spesa, pagare le bollette” commenta la ragazza.

“Chi è andato in Cilento, in Puglia, in Sicilia a ballare o in spiagge piene di gente può liberamente circolare, e anche i turisti stranieri che vengono in auto dall’Italia non devono segnalare nulla” dichiara E.D.M in attesa di un tampone che, data la grande richiesta è slittato chissà a quando

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