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Il Reddito cittadinanza è per sempre per chi non ha un lavoro: lo dice il Ministero

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“A conclusione del diciottesimo mese di percezione del Reddito di cittadinanza un beneficiario, se ricorrono ancora le condizioni di bisogno, può richiedere un rinnovo della misura decorso un mese dall’ultimo versamento. Quest’ulteriore ciclo di Rdc durerà sempre fino a quando il beneficiario non troverà un lavoro che gli permetterà di uscire dalla sua situazione di povertà, fermo restando il limite dei 18 mesi”. E’ questa la risposta del ministero del Lavoro alla nostra domanda: fino a quando si può usufruire del Reddito di cittadinanza? Lo scrive Affaritaliani.it

I milioni di italiani che per primi hanno chiesto allo Stato di usufruire del Reddito di cittadinanza sono arrivati al traguardo, settembre prossimo sarà il loro diciottesimo mese di sussidio a partire dalla prima erogazione concreta, maggio 2019. Ma non pochi lettori che ne hanno usufruito pongono oggi la domanda fatidica: “Se non ho trovato lavoro posso rifare domanda? E se sì, fino a quando?”.

Ma non è l’unico quesito. Molti di quelli sollevati sull’utilizzo della Carta dedicata (la card del Rdc) restano senza risposta, causa anche la novità assoluta di un meccanismo di sussidio nuovo per il modello italiano e un regolamento di adozione per le erogazioni che non sembra prevedere errori umani.

A distanza di mesi restano molti i dubbi. Nel tempo sono nati in rete e su Facebook gruppi di fruitori della Carta che si fanno le domande più improbabili, se alcune spese possano essere intraprese o meno o come si possa riparare ad un errore. In ogni caso non vi è un referente specifico a cui rivolgersi una volta insorto un problema imprevisto, di qualsiasi natura o un accadimento che la regolamentazione non ipotizza. I numeri verdi dedicati rispondono con voci preregistrate e nel caso si riesca a parlare con un operatore la risposta tipo è: “Siamo del call center, non sappiamo rispondere a domande così specifiche, chieda all’Inps!”.

Se si rivolgono le domande all’Inps, l’Ente di erogazione e controllo, i responsabili che si occupano di interfacciarsi con gli utenti reagiscono riportando il regolamento, molte volte non rispondendo di fatto ai quesiti. Lo stesso accade se delle questioni vengono sollevate a Poste Italiane, la società è indirettamente coinvolta (la somma dovuta sulla Carta del Reddito di Cittadinanza è erogata su una carta Postepay emessa dal gruppo Poste italiane e da Poste si possono pagare la rata dell’affitto di casa e il mutuo).

Fonte Affaritaliani.it

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