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De Luca: “Siamo ad un passo dalla tragedia, oggi 2280 positivi”

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«Decisioni importanti sulla nostra vita che riguardano il Covid-19». Le annuncia in una diretta Facebook il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Non c’è tempo da perdere, non possiamo pensare agli sciacallaggi», dice il Governatore. «Oggi non domani dobbiamo prendere decisioni efficaci. Non c’è più un’ora di tempo da perdere e perfino l’ordinanza che entra in vigore oggi è già superata dai dati del contagio con cui dobbiamo fare i conti: non c’è più tempo da perdere», dice con tono grave.

I dati di oggi:

“Si contano +2280 contagi Covid, su 15.800 tamponi. Abbiamo 14,5% contagi rispetto al 12,8 di ieri. “Abbiamo 9 morti ogni 100mila abitanti in Campania, il numero più basso rispetto alle altre regioni italiane. Questo dato va difeso con i denti ed è il risultato principale della battaglia contro il Coronavirus. Tutto il resto è secondario. L’obiettivo principale è difendere la vita umana dei nostri concittadini e la difendiamo se prendiamo decisioni ma anche se abbiamo comportamenti responsabili e civili”.

PROPORZIONE MORTI OGNI 100MILA ABITANTI

Lombardia 169 morti, Liguria 108, Emilia 101, Piemonte 97, Marche 65, Veneto 46, Toscana 33, Friuli 30, Lazio 18, Puglia 16, Sardegna 11, Umbria 11, Campania 9.

LA NUOVA STRETTA

«Chiederò al governo un lockdown nazionale, e per quanto riguarda la Campania decidiamo di chiudere tutto. Propongo un lockdown per l’Italia deciderà il governo, per la Campania faremo quello che riterremo giusto per noi», dice De Luca come già annunciato.
«La chiusura prevista è quella di tutte le attività non essenziali. Dobbiamo fare quello che abbiamo fatto a marzo, tentando di difendere per quanto possibile quanto possibile. Oggi siamo ancora in tempo. Abbiamo una situazione pesante, ma non siamo alla tragedia. Domani lo saremo. Io non voglio trovarmi di fronte qui da noi ai camion militari che portano centinaia di bare di persone decedute».

A livello nazionale «il dato dei contagi sarà pesantissimo», anticipa De Luca. «A mano a mano che il numero dei positivi cresce, aumenta anche il numero delle persone che hanno sintomi anche gravi. Rispetto a marzo abbiamo l’apertura delle scuole e la stagione influenzale. Andiamo verso l’inverno, non verso la primavera-estate. Sono tutti elementi che allora non c’erano.

Con questi numeri «non c’è nessun sistema ospedaliero al mondo a reggere una tale onda d’urto. Nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate».

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