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Incubo quarantena: ‘Chiusi in casa da un mese senza risposte e senza tutela’

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“E’ vergognoso siamo chiusi in casa da un mese”. E’ l’inizio di una lettera inviata al presidente della Regione Campania e alle varie associazioni per denunciare quanto sta accadendo ad una famiglia alle prese con la quarantena.
“Ad oggi siamo a 6 giorni dal tampone che dovrebbe darci la libertà ma nessuno ci dà riscontro”.

ECCO LA LETTERA

«Vi scrivo per denunciare la situazione assurda e vergognosa che stiamo vivendo, come noi credo in tantissimi. Il giorno 28 settembre mio marito A.S. effettua un sierologico per l’azienda dove lavora ed il risultato è subito positivo al COVID 19 per entrambi i valori.

Subito chiamiamo il 118 e medico di base che aprono la procedura presso ASL (detto questo ci riteniamo in quarantena fino ad esito del tampone naso faringeo)

Il giorno 29 settembre alle ore 09 io, mio marito e i miei figli  (uno di 5 anni e uno di 8 mesi) e i miei genitori sessantenni andiamo a fare i tamponi. (siamo sempre in quarantena)

Il giorno 30 alle ore 22:00 riceviamo dei whatsapp, si leggete bene whatsapp (HO TUTTO SALVATO) da una dottoressa che ci invia foto o screen shot dei tamponi positivi tra cui mio marito, mio figlio di 8 mesi ed entrambi i miei genitori. Tutto solo tramite foto. Naturalmente siamo ancora in quarantena

Quindi il certificato di malattia che le istituzioni dicono che è automatico lo fa il nostro dottore per me, mio marito e mio padre che lavoriamo.

Il giorno 01 ottobre (dopo 4 giorni) ci arriva una mail di obbligo quarantena con fine solo dopo che i tamponi diventano negativi.

Giorno 07 ottobre ricevo finalmente i risultati negativi ma solo miei e di mio figlio di 5 anni conviventi dei positivi. Senza dovervi dire che nessuna assistenza abbiamo ricevuto se non fosse per amici che ci portano acqua e latte per il bambino, ect…

Dopo il danno la beffa, dopo 14 giorni vengono a casa per i tamponi, il giorno 13 ottobre, e volevano farli solo a mio marito e al neonato. Per noi conviventi da 14 giorni non era previsto.  Dopo aver fatto esplicita richiesta li hanno fatti a tutti ma dei risultati ancora non si sa chi deve fornirli.

Dopo 4 giorni, dopo aver scritto 2 mail, chiamato l’USCA, chiamato la dottoressa del laboratorio che non ha mai risposto riceviamo una risposta alle 19 e 30 con l’esito dei tamponi.

Tutti i tamponi sono negativi, sabato 17 ottobre mio marito si reca presso l’USCA a fare il 3° tampone (noi abbiamo contattato l’Usca e chiedere il tampone, nessuno ci ha chiamato) e oggi  dopo oltre 48 ore, non 12-24 ore come è stato da lei comunicato, nessuno ci dà risposta.  Siamo a 4 settimane di quarantena, ad oggi ancora bloccati in casa e poi chi dovrà fornirci il certificato che ci liberi dalla quarantena?

Nessuno sa fornirci una risposta! E’ vergognoso nulla funziona siamo abbandonati. La quarantena così non è di 14 giorni ma infinita! Ma l’assurdo dell’assurdo è l’arrivo di una raccomandata dall’Inps che dice che la nostra malattia è anomala e non riconosciuta e che dobbiamo noi fornire la documentazione ASL e un certificato del medico  con una raccomandata entro 7 GIORNI.

Ma mi spiegate come facciamo a mandare una raccomandata se siamo in quarantena dal 28 per dimostrare che la nostra malattia è corretta? Lo Stato non aveva detto che per tutti coloro che si ammalavano di Covid e che erano in quarantena non dovevamo preoccuparci di nulla perchè le segnalazioni erano automatiche?

E’ una vergogna che nessuna procedura funziona e per lo Stato che ci mette in queste condizioni dove oltre a stare in casa da 4 settimane rischiamo anche di non avere lo stipendio.

Caro presidente ma chi deve controllare che tutto funzioni? A chi bisogna denunciare queste situazioni? A chi bisogna rivolgersi per conoscere le procedure?»

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