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Studio su Nature: “Scuole non sono hotspot di casi, pochi focolai”

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“I dati raccolti in tutto il mondo suggeriscono sempre piu’ che le scuole non sono punti caldi per le infezioni da coronavirus” e “quando si verificano focolai, per lo piu’ provocano solo un piccolo numero di persone che si ammalano”.

Ad affermarlo e’ un articolo pubblicato su Nature online, che sintetizza le evidenze fino ad oggi raccolte, sottolineando pero’ che i bambini oltre i 12 anni, hanno maggiori probabilita’ rispetto a quelli molto piccoli di trasmettere il Sars-Cov-2.

Le scuole e gli asili nido sembrano fornire un ambiente ideale per la trasmissione del coronavirus, afferma Walter Haas, epidemiologo di malattie infettive presso il Robert Koch Institute di Berlino.

Tuttavia, a livello globale, le infezioni da Covid-19 sono ancora molto piu’ basse tra i bambini che tra gli adulti e “sembrano piuttosto seguire la situazione che guidarla”. I dati raccolti hanno dimostrato, si legge su Nature, che “anche nei luoghi in cui le infezioni della comunita’ sono in aumento, i focolai nelle scuole erano rari, in particolare quando venivano prese precauzioni per ridurre la trasmissione”.

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