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Lo speaker di Radio Alfa in terapia subintensiva: ‘Il Covid esiste’

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Francesco Facchinetti, il noto cantante e conduttore, ha preso come esempio il caso di Pierpaolo Fasano, giovane direttore artistico di Radio Alfa e giornalista trentenne per rispondere ai i negazionisti e a chi non riconosce la pericolosità del Covid. Pierpaolo in salute e senza patologie pregresse ha contratto il Coronavirus e combatte in terapia  Subintensiva all’ospedale Loreto Mare di Napoli.

La sua carriera è cominciata a Radio Kiss Kiss, insieme, tra gli altri, a Francesco Facchinetti. Da diversi giorni Fasano ha contratto il virus. Inizialmente è stato a casa, poi le sue condizioni sono peggiorate fino al trasferimento a Napoli da dove, quando ha la forza, racconta sul profilo Facebook la sua storia per ribadire ai negazionisti che il virus esiste e «fa male».

“Per tutti i negazionisti, questa è la storia di Pierpaolo Fasano: un trentenne con cui ho avuto la fortuna di lavorare diversi anni. È un ragazzo in salute e non ha patologie pregresse ma purtroppo ha contratto il CoronaVirus. Che le sue parole siano di monito a tutte le persone che ancora ignorano quello che sta accadendo”.

Così Francesco Facchinetti ha condiviso sulla sua pagina social i messaggi che Pierpaolo speakear di Radio Alfa ha postato prima il 17 novembre “Il covid ha colpito anche me. Purtroppo sono sintomatico. Questo virus ti annienta, ti priva di tutte le forze, ti fa sentire uno straccio… Il covid-19 esiste”.

E poi ancora il 19 novembre quando Pierpaolo ha scritto “Si continua a combattere. Sono arrivato all’ospedale Loreto Mare di Napoli alle 3 della scorsa notte dopo un viaggio che definire “tribolato” sarebbe un eufemismo. Ce la sto mettendo tutta per cacciare via dal mio corpo questo maledetto virus. Grazie a tutti voi per l’affetto. Purtroppo le mie condizioni di salute non mi permettono di potervi rispondere come si converrebbe. Il covid-19 esiste e fa molto male”.

Ultimo posti di Pierpaolo è del 20 novembre “Dalla scorsa notte sono in subintensiva. Sto meglio dopo essere collassato, ora ho ripreso a respirare e anche a mangiare. Un medico e un’infermiera mi hanno salvato la vita. Passerò 48 ore sigillato in questo tubo di plastica che emette suoni elevatissimi.

Sembro un gommista che gonfia pneumatici nel pieno di forti ondate di vento… Spero di stare bene dopo essere uscito da qui e di non approdare anche allo step successivo. Davanti ai miei occhi c’è il corridoio delle intensive e da stanotte ho visto già due persone lasciarci come se fosse normale così. Impacchettati e caricati su un furgone. Non posso affaticarmi. Vi voglio bene”.

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