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Variante inglese, preoccupazione per gli studenti: non si esclude nuova chiusura

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L’Istituto superiore di sanità, su richiesta del Ministero della Salute, sta effettuando un’indagine epidemiologica per capire in quale percentuale, nei numerosi focolai scolastici sparsi in tutta Italia, i casi siano da attribuire alla variante inglese.

I primi riscontri, incrociati con i dati della Cabina di regia sull’abbassamento marcato dell’età media dei positivi, dicono che questo ceppo contagia più facilmente anche i ragazzini delle medie e delle elementari.  Per questo non è da escludere che le scuole possano essere nuovamente chiuse, come conferma Fabio Ciciliano, membro del Cts: “C’è preoccupazione, soprattutto per la fascia di età scolastica 0-9 anni, in cui già si è visto un incremento della trasmissibilità.

Le scuole devono essere la priorità, le ultime a chiudere, ma se l’incremento numerico dei contagi sarà tale da mettere in crisi l’intero Paese per quanto riguarda la sostenibilità del sistema sanitario, una valutazione andrà fatta. Sempre nell’attesa che la campagna vaccinale arrivi a un punto tale da metterci in sicurezza”.

 

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