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L’obiettivo di De Luca: la Campania fuori da questo calvario entro il 2021

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Vincenzo De Luca mantiene ancora riserbo su quanto prefissato e annunciato appena una settimana fa: produrre in Campania le dosi di vaccino ed in tempo utile per la popolazione. Questo per raggiungere un obiettivo: chiudere nella nostra regione la pratica Coronavirus entro il 2021.

«Vogliamo porre fine a questo Calvario per il 2021 – ha affermato nel orso della sua diretta Facebook –. Avevamo programmato di poter arrivare a luglio con l’intera città di Napoli vaccinata: farne la prima città d’Europa libera dal Covid, ma i vaccini non sono arrivati. Le persone che hanno avuto le due dosi sono 173mila: se viaggiamo su questi ritmi, in 10 mesi arriviamo a vaccinare non più di 700mila campani. Con questo passo usciremo dal tunnel nel 2022-23».

«Stiamo lavorando su più fronti tra qui quello per fornirci di altri vaccini: al netto di incidenti dovrebbero arrivare alcuni milioni di dosi per l’estate. Vedremo se arriverà Johnson&Johnson. Sarebbe l’ideale dal momento che è monodose, ma direi che dobbiamo puntare su diverse forniture subordinando i vaccini ovviamente all’approvazione degli enti preposti».

«Lavoriamo per tornare alla vita normale, ma senza vaccini è impossibile: chiedo un altro sacrificio ai cittadini in nome di questa prospettiva, ovvero liberare la Campania nel 2021. Dopo le categorie prioritarie per i vaccini  sembra si voglia precede per classe d’età e non per categorie. Ed in Campania siamo orientati a vaccinare ovunque, dalle fabbriche ai centri di distribuzione, ovviamente alla presenza del personale medico, e vogliamo vaccinare tutti».

LA DISTRIBUZIONE EQUA DEI VACCINI

«Sono pochi, ma devono essere distribuiti in maniera più equa. Chiederemo un sostegno al Capo dello Stato: ai campani va consegnata la quota di vaccini proporzionata alla popolazione residenti. Lo stesso faremo per il riparto del Fondo Sanitario Nazionale: i campani ricevono 40-60 euro in meno pro-capite rispetto agli altri cittadini. Tutti devono avere le stesse risorse, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia».

 

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