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Tokyo 2020 si arrende al Covid: stato d’emergenza e Olimpiadi senza tifosi

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A sole due settimane dall’inizio delle Olimpiadi di Tokyo, è arrivata la decisione: le gare nella capitale giapponese saranno senza tifosi sugli spalti. Questo il verdetto della riunione a cui hanno presto parte i rappresentanti del comitato organizzatore dei Giochi, del governo giapponese, del governo metropolitano di Tokyo e dei comitati olimpici e paralimpici internazionali.

Il presidente del Cio Thomas Bach ha preso parte all’incontro in streaming dopo essere volato a Tokyo e aver iniziato un isolamento di 3 giorni in hotel. La decisione segue l’annuncio del governo giapponese di istituire un nuovo stato di emergenza per Tokyo: entrerà in vigore da lunedì 12 luglio e durerà fino al 22 agosto e dunque si estenderà proprio nel periodo in cui sono previsti i Giochi, dal 23 luglio all’8 agosto. Il premier Suga ha dichiarato che lo stato di emergenza è necessario per “prevenire la ripresa di casi futuri in tutto il paese”.

Il focus principale dello stato di emergenza è la chiusura di bar, ristoranti e karaoke che servono alcolici. Solo due settimane fa gli organizzatori e il Cio hanno deciso di consentire che i luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive possano essere riempiti al 50% della capacità, senza superare in ogni caso i 10mila. Lo stato di emergenza costringe ancora una volta a rivedere i piani.

L’attuale stato di emergenza in vigore a Tokyo termina domenica. Mercoledì la capitale giapponese ha riportato 920 nuovi casi, rispetto ai 714 della settimana precedente. È stato il 18esimo giorno consecutivo di aumento settimanale ed è stato il totale più alto dai 1.010 casi segnalati il 13 maggio. Ai tifosi in arrivo dall’estero è stato vietato mesi fa di partecipare alle Olimpiadi. “Le infezioni sono nella loro fase di espansione e tutti in questo paese devono comprenderne la gravità”, ha affermato Shigeru Omi, importante consigliere medico del governo.

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