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Rifugiati afghani, De Luca: “Hanno bisogno di tutto, cercheremo di dargli un lavoro”

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«Non avremmo mai pensato di trovarci a fine agosto con uno stato d’animo così pesante. Le immagini che arrivano dall’Afghanistan sono terribili. Nessuno di noi dimenticherà le immagini delle madri che lanciavano i bambini oltre il muro per cercare di salvarli. Da uomo mi sono vergognato per quello che l’occidente ha fatto in Afghanistan”. Lo dichiara in apertura del suo intervento settimanale il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca commentando i fatti dell’Afghanistan e la crisi umanitaria che ha provocato.

“Come italiano mi sento orgoglioso per quello che hanno fatto le Forze Armate del nostro paese per essersi distinte in efficienza ed umanità in un territorio difficile come quello. Dovremo riflettere tutti da questa vicenda e capire quanto siamo fortunati noi che viviamo nel benessere e soprattutto nella democrazia”.

De Luca entra nel merito della vicenda

“Nessuno immaginava che l’Occidente potesse fuggire dall’Afghanistan dopo 20 anni abbandonando al suo destino un popolo intero. Quella vicenda non è lontana da noi, è la dimostrazione che la civiltà umana può conoscere momenti di rottura e passi indietro. I livelli di benessere, i diritti civili conquistati nei decenni non sono acquisiti e garantiti una volta e per sempre. Quelle immagini ci serviranno per apprezzare di nuovo le nostre conquiste, i nostri benefici, il nostro benessere e anche i valori democratici che sembravano cosa superflua. Queste conquiste vanno difese, non sono garantite per sempre da nessuno”.

Poi De Luca parla degli aiuti umanitari che occorrono e del ruolo che sta avendo la Campania in questa vicenda: “Abbiamo risposto all’appello del Governo nell’accogliere alcuni dei 5mila afghani che sono scappati dal loro Paese. La nostra Regione attualmente ospita 126 persone che stanno facendo la quarantena all’Ospedale del Mare. Come Campania siamo pronti a dare una mano”.

“Dobbiamo essere pronti alla collocazione definitiva di queste 5 mila persone che arrivano in Italia. Hanno bisogno di tutto, dagli indumenti alle scarpe al cibo. Sono persone che hanno soltanto il proprio corpo. Dobbiamo prepararci a dare loro tutto per poter vivere. Dobbiamo avere attenzione anche al tipo di alimentazione da garantire per motivi religiosi. E’ un problema delicato da affrontare con senso di umanità, non dimenticando il calvario che hanno vissuto e preparandoci a dare loro un’accoglienza dignitosa”.

 

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