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Covid, negli ospedali dell’Austria non c’è più spazio per cadaveri. Corpi nei corridoi

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Molto critica la situazione negli ospedali dell’Austria. Nella notte tra domenica e lunedì si sono registrati talmente tanti decessi che le salme sono state ‘parcheggiate’ in corridoio. Almeno stando a quantio raccontato all’agenzia Apa un’infermiera che ha voluto mantenere l’anonimato. La sanitaria ha evidenziato la forte pressione, anche psicologica sul personale infermieristico. “Di solito quando un paziente muore, viene pettinato e i parenti possono salutarlo in modo dignitoso. Un morto per Covid viene infilato nudo in una sacco di plastica e la cosa finisce lì”, ha aggiunto. L’infermiera ha raccontato anche di un caso di triage. “È arrivata una donna anziana con un tasso di saturazione del sangue sotto il 50%. Normalmente sarebbe stata portata in terapia intensiva, lei no. Per fortuna è sopravvissuta”.

Intanto, in Austrai, da un paio di giorni, è in vigore il lockdown duro per i non vaccinati. Circa due milioni di austriaci non immunizzati possono lasciare le loro case solo per il lavoro, acquisti di prima necessità e attività motorie. Il governo ha assicurato controlli serrati con multe di 500 euro per i cittadini e 3.600 euro per gli esercenti. Dalle limitazioni sono esclusi bambini sotto i 12 anni, donne incinta e coloro che non possono vaccinarsi. Sono esentati anche gli alunni che partecipano allo screening di massa nelle scuole. Chi riceve la prima dose entro il 6 dicembre ed è in possesso di un tampone pcr negativo per 48 ore ‘esce’ dal lockdown. Per la movida a Vienna non basta più solo essere vaccinati, ma serve anche un test pcr. Il governo è diviso su ulteriori provvedimenti per frenare la quarta ondata di coronavirusa. Il coprifuoco anche per i vaccinati proposto dal ministro della Salute Wolfgang Mueckstein è stato, almeno per il momento, bocciato dal cancelliere Alexander Schallenberg.

 

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