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Iervolino: “Sabatini una leggenda, Nicola capace in situazioni del genere”

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Danilo Iervolino non ha intenzione di alzare bandiera bianca e, anzi, crede nella salvezza della sua Salernitana“Non abbiamo tantissime speranze di salvezza, ma ancora ci crediamo. Sono un po’ amareggiato, abbiamo fatto due gol contro il Milan, con lo Spezia, col Sassuolo ma non siamo riusciti a vincere. Bastava un soffio per avere qualche punto in più, ma ce la metteremo tutta”.

Il patron granata, ai microfoni di Rai Gr Parlamento, ha proseguito: “Mi raccontano che i bookmakers ci danno il 7% di probabilità: per entusiasmo e motivazione direi che abbiamo più speranze, ma realisticamente la percentuale ci sta.  Le prossime due partite saranno decisive: c’è la Juve, è evidente che sarà molto difficile ma la squadra è in forma e ben messa in campo. Sabatini e Nicola hanno una confidenza tale da poter pensare di fare punti con tutte le squadre. Io mi fido”.

Sulla prossima sfida in casa della Juventus, Iervolino ha dichiarato“Affrontiamo una corazzata incredibile, una squadra con giocatori stellari. Sulla carta sembra una lotta impari, ma il calcio è bello perché è un gioco corale e non bastano le figurine. Siamo in forma e il nostro allenatore ci crede. Walter è una leggenda e io volevo fin da subito mettere la squadra in mani sicure. Ho scelto Nicola invece per la sua capacità di saper reagire in situazioni del genere, in momenti difficili”. 

Non mancano riflessioni sul futuro, sulla trattativa riguardante Diego Costa e sul nuovo presidente della Lega Serie A: “Gattuso in futuro? È stato una bandiera di questo club, è un campione del mondo e un allenatore apprezzato. Mai direi mai. Diego Costa? Mi è rimasto un po’ di amaro in bocca per Diego Costa, sembrava fossimo vicinissimi, poi a un certo punto c’è stata un’escalation negativa in 48 ore. Casini? Mi spiace che sia stato bollato come il candidato di un solo presidente, perché è stato sostenuto da undici club. Noi lo abbiamo votato”.

L’ultima battuta è sul Var: “Abbiamo una tecnologia che utilizziamo relativamente poco e forse un po’ maluccio. Non si capisce bene quando e come viene usata, invece ci può dare una mano straordinaria: questa è una industria con grandissimi investimenti e bisogna stare attenti. Non credo nella malafede. Gli arbitri devono prendere decisioni difficili in breve tempo, dunque rischiano di sbagliare. Per questo vanno aiutati”.

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