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Gubitosi, Verde Giffoni per ricostruire speranza

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E’ “una nuova avventura alla quale ho pensato per anni, con una consapevolezza. I comportamenti dei ragazzi mi hanno sempre fatto capire che sono i più rispettosi della natura.

Poi stiamo assistendo a quanto le altre generazioni stanno riservando ai più giovani.Il verde rappresenta sempre più per loro anche l’elemento di speranza”.

Lo dice all’ANSA l’ideatore e fondatore del Giffoni Film Festival Claudio Gubitosi, lanciando un nuovo capitolo della manifestazione che da oltre 50 anni si rivolge alle giovani generazioni (la 52/a edizione è in programma dal 21 al 30 luglio). E’ Verde Giffoni: l’iniziativa, rivolta alla salvaguardia del pianeta e destinata alla Generazione Z, che si terrà dal 27 al 30 aprile a Giffoni Valle Piana (Salerno).

“In un momento come questo bisogna creare ponti – aggiunge Gubitosi – Un pensiero verde vuol dire anche no alle armi, no alla guerra, no alle sopraffazioni,”.

Saranno quattro giorni dedicati alla sostenibilità, non esclusivamente ambientale ma intesa anche nelle sue accezioni sociali ed economiche, declinata attraverso cinema, cultura, comunicazione, musica e innovazione per dare voce a oltre 400 ragazze e ragazzi, dai 14 ai 25 anni provenienti da tutt’Italia, chiamati alla visione di film a tema e al confronto con artisti impegnati per la tutela dell’ambiente ma anche scienziati, sociologi, filosofi, innovatori ed esponenti di aziende e startup che operano nel mondo green o con un’attenzione centrale all’ambiente. Da Francesca Michielin a Padre Enzo Fortunato, da Simone Rugiati alla filosofa Maura Gancitano o Giovanni Caccamo.

Senza dimenticare, in serata, gli showcase di artisti come Capone & Bungtabangt, Napoleone, Matteo Romano, Dargen D’Amico ei The Kolors.

“Entriamo con la nostra esperienza e la nostra storia in questo nuovo progetto di Giffoni – aggiunge Gubitosi -. I ragazzi di oggi si dovranno caricare dei nostri errori, vengono da due anni di isolamento e dolore per il covid, e ora hanno di fronte la devastazione di questa nuova guerra. Bisogna supportarli nel costruire un nuovo modello di vita, attraverso un’ecologia pratica e un pensiero ecologico”.

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