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Campagna (SA): riprende dopo il Covid la sagra del Castrato a ragù

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Dall’8 al 13 agosto, nella frazione di Serradarce a Campagna, il via alla 32^ edizione della sagra del Castrato al Ragùmaccarun r’ zit”. Dopo due appuntamenti mancati per l’emergenza-Covid torna una delle sagre più buone e più gettonate della Campania. Buona per due motivi. Il primo: perché tutti i ricavi vengono investiti in interventi sul territorio, dal recupero di monumenti e beni comuni alle iniziative culturali, senza realizzare profitti; secondo, perché quello che una volta era il menu in occasione dei matrimoni del popolo – ziti con ragù di pecora cotto per ore a fuoco lento – è una pietanza che ancora oggi conta tantissimi estimatori.
Una tradizione che si tramanda da quasi mezzo secolo, oggi portata avanti dai figli dei fondatori, al solo scopo di preservare la tradizione e raccogliere fondi da destinare in beneficenza. L’associazione Operare (acronimo) raccoglie decine di giovani professionisti, imprenditori, studenti di Serradarce che amano profondamente la loro terra. Al punto da essere presenti nel corso dell’anno intero con una serie di iniziative. Quella della Sagra del Castrato al Ragù è la più conosciuta e la più nobile, perché coniuga l’aspetto enogastronomico e quello culturale. Sino al secolo scorso, infatti, il banchetto nuziale delle classi meno agiate prevedeva un menu incentrato sul castrato di pecora che forniva ingredienti per la prima e la seconda portata.
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