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40° anniversario dell’attentato terroristico delle Brigate Rosse a Salerno

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“Quarant’anni fa un tragico evento sconvolse la nostra città. In un conflitto a fuoco tra terroristi delle Brigate Rosse, alcuni militari dell’Esercito italiano e una pattuglia della Polizia di Stato, a Torrione, persero la vita tre giovani rappresentanti delle forze armate: Antonio Bandiera, Mario De Marco e Antonio Palumbo”.
“Con una cerimonia solenne, nella piazza ora intitolata alle vittime del terrorismo, abbiamo voluto rinnovare la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime e alle forze dell’ordine e celebrare i valori della pace, della libertà, delle istituzioni: non un rito vuoto e fine a se stesso, ma un modo per ricordare un periodo tragico della nostra storia ed insieme testimoniare la capacità di uscire da quegli anni bui, anche grazie al sacrificio di chi ha votato la propria vita alla difesa di valori senza tempo”.
Questo il commento in un post su Facebook del Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli che ha preso parte insieme ad altre autorità istituzionali e dei familiari delle vittime alla cerimonia di commemorazione degli Agenti in Via Parisi (ora Piazza Vittime del Terrorismo).
LA RICOSTRUZIONE DI QUEL TRAGICO GIORNO

l delitto avvenne intorno alle ore 15.00 del 26 agosto 1982, con l’assalto ad un’autocolonna dell’89° Battaglione Fanteria Salerno che dalla Caserma Cascino si recava alla Caserma Angelucci. All’incrocio di via Amato con Via Parisi due autovetture con a bordo i terroristi attaccarono il convoglio militare per impossessarsi delle armi in dotazione ai soldati. Il Caporale Palumbo, che aveva tentato di reagire, fu ferito gravemente.

Una pattuglia della Squadra Volante, allertata dagli spari, accorse immediatamente sul posto. I 4 agenti intervenuti furono bersagliati da numerose raffiche di mitra. L’agente della Polizia di Stato Antonio Bandiera, alla guida dell’autovettura, cadde mortalmente ferito, mentre l’agente Mario De Marco, trasportato all’ospedale di Napoli, morì il successivo 30 agosto.

Uomini coraggiosi, che vanno onorati, come tanti altri appartenenti alle forze di polizia ed alle forze armate caduti nell’adempimento del loro dovere. Commemorando il loro sacrificio s’intende conservare anche per il futuro la memoria di un tragico evento, richiamando la necessità di non rassegnarsi all’odio e alla violenza.

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