Parigi: attacco a colpi di kalashnikov sugli Champs Elysées, 3 morti

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Torna l’allarme terrorismo a Parigi per l’attacco sugli Champs Elysees nel corso del quale due poliziotti sono stati uccisi a colpi di kalashnikov. Anche l’uomo che ha sparato contro gli agenti è morto, freddato dai colpi sparati da altri poliziotti. Per gli investigatori si tratta “probabilmente” di un attacco terroristico e malgrado la prudenza del governo nelle prime dichiarazioni, tutto – a partire dall’arma utilizzata, una sorta di marchio di fabbrica del terrore in Europa – sembra propendere per il gesto programmato e organizzato per colpire i poliziotti.

Uno degli agenti è morto sul posto, l’altro si è spento poco più tardi in ospedale per le ferite riportate nell’agguato. Il killer è già stato identificato: si tratta di una persona già nota sia alla polizia che al Dgse, i servizi segreti francesi. In una sorta di ‘rivendicazione anticipata’ su Telegram, piattaforma di scambio messaggi, l’attentatore avrebbe scritto di voler uccidere agenti di polizia. Lo riferisce la rete Bfmtv. Telegram è stata più volte impiegata dai terroristi di Isis come sistema di comunicazione.

LE MODALITA’

L’attacco, a colpi di kalashnikov – “una sparatoria violenta”, secondo i primi testimoni -, è avvenuto nei pressi di un grande magazzino “Marks & Spencer”, di fronte alla brasserie Fouquet’s. Un altro assalitore sarebbe in fuga e si sarebbe rifugiato in un garage della zona. L’operazione di polizia per rintracciarlo è ancora in corso. Nuovi colpi d’arma da fuoco sarebbero stati uditi non lontano dalla prima sparatoria.

La ricostruzione dell’attacco fatta in base alle testimonianze è ancora molto contraddittoria. Gli assalitori – uno o due a seconda dei testimoni – sarebbe arrivati in auto e sarebbero scesi imbracciando un kalashnikov e facendo fuoco sugli agenti che erano di ronda nei pressi di una fermata della Metro. Secondo altre fonti, l’aggressore (o gli aggressori) avrebbe fatto fuoco da un’auto su un pullmino della polizia che era fermo al semaforo rosso. Quest’ultima ricostruzione è stata in qualche confermata più tardi dal ministro dell’Interno.

Il piano antiterrorismo è scattato subito dopo la sparatoria. L’evacuazione è in corso su quelli che sono forse i viali più celebri di Parigi. Gli elicotteri volteggiano sulla zona, la polizia ha chiesto ai cittadini attraverso i media e i social network di evitare la zona fino a che la situazione non sarà chiarita. Le stazioni della metro George V, Franklin Roosevelt e Champs Elysees-Clemenceau sono state chiuse per ragioni di sicurezza.

Nel giro di pochi minuti l’intera area è stata blindata con centinaia di uomini della gendarmeria e delle forze speciali. La sparatoria è avvenuta mentre andava in onda l’ultimo confronto fra tutti i candidati alle presidenziali in vista del voto di domenica. In tutto il Paese le misure di prevenzione anti-terrorismo sono state potenziate proprio in vista della scadenza elettorale.

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