Abusi ambientali nel Parco Nazionale del Cilento: tre le persone denunciate

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La Forestale accerta abusi ambientali nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e negli Alburni. Il bliz delle giubbe verdi ha portato alla denuncia di tre persone e al sequestro di un’area di 20000 mq nei comuni di Ascea e Corleto Monforte (SA). I FATTI. Sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato, D.S.A. di anni 59, F.A. di anni 24 e M.A. di anni 66, responsabili di aver danneggiato e deturpato il territorio protetto nei comuni di Ascea località “Salice-Via Paoletta” e Corleto Monforte località “Petrosa”. Le operazioni, sono state condotte dai Comandi Stazioni Forestali di Casalvelino e Corleto Monforte, entrambi afferenti al Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania.

 


Il Comando Stazione Forestale di Casalvelino, a seguito di segnalazione pervenuta dalla  Centrale Operativa 1515 di Napoli relativa a lavori di movimento terra, prontamente si portava in località “Salice-Via Paoletta” del comune di Ascea e sul posto constatava la presenza di due persone intende ad effettuare i lavori segnalati mediante l’ausilio di un escavatore e di una pala meccanica. Le attività di indagine svolte, interfacciando i rilievi della strumentazione GPS e l’elaborazione dei dati attraverso il Sistema Informativo Territoriale, nonché l’ulteriore verifica sui luoghi avvalendosi del responsabile dell’UTC del Comune di Ascea, hanno consentito di appurare che i lavori eseguiti di movimento terra mediante la soppressione della  vegetazione arborea e arbustiva ivi radicata, e l’apertura di una pista in terra battuta di circa mt.100 e larga mt.3 erano stati realizzati in assenza di titoli concessori.

In altra area del Parco Nazionale e precisamente nel comune di Corleto Monforte, il locale Comando Stazione Forestale, unitamente al responsabile dell’UTC dello stesso Comune, durante un sopralluogo congiunto in località “Perosa”, teso alla verifica di opere di miglioramento fondiario, nel corso delle verifiche accertava che i lavori di pulizia, smacchiamento, escavazione, movimenti terra con conseguente modifica del profilo del terreno, estrazione di materiale lapideo di grosse dimensioni effettuati con mezzi meccanici erano abusivi. Nel dettaglio, risultavano difformi a quanto autorizzato, privi dell’autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza ed privi pure della Valutazione di Incidenza Ambientale da parte della Regione Campania; pertanto, al fine di interrompere la condotta illecita, veniva eseguito il sequestro dell’intera area di circa 20000 mq.

In entrambi i casi, le Giubbe Verdi denunciavano a piede libero alle competente Autorità Giudiziaria di Salerno e Vallo della Lucania i tre trasgressori, i quali dovranno rispondere a vario titolo per i reati di distruzione e deturpamento di bellezze naturali ricadenti in area protetta, in zona sottoposte a vincolo paesaggistico – ambientale, a vincolo idrogeologico nonché in Siti di Importanza Comunitario e Zona a Protezione Speciale.

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