Il distaccamento della Casina Rossa esplora la Valle del Sele. Sorprese con fucili carichi e cani ben 7 persone intente a cacciare in terreni in attualità di coltivazione. I primi verbali della giornata. “I bossoli dei cacciatori sono costituiti di piombo, elemento non biodegradabile che nel tempo ha aumentato l’inquinamento di falde acquifere, terreni agricoli e animali selvatici entrando in questo modo anche nella catena alimentare. – afferma Angelo Sorvillo – il piombo nei bossoli è un problema molto importante; costituendo un pericolo per il territorio e la fauna che vi vive. Andare a caccia nei terreni coltivati è un atto da irresponsabili, per questo bisognerebbe inasprire le pene.”
Il giro prosegue fino a quando il ripetuto e costante canto delle allodole non suggerisce alle guardie che nelle vicinanze deve essere stato posizionato un richiamo elettroacustico. Scorti i cacciatori che, dopo aver tentato di disfarsi del richiamo e darsi alla fuga, vengono identificati e denunciati. Avevano abbattuto però già 18 allodole. Si procede al sequestro dell’arma per i due cacciatori e a diverse ammende amministrative.
Intanto una seconda squadra, partita prima dell’alba in direzione del profondo cilento, giunge nei pressi di una riserva faunistica a ridosso del Parco Nazionale del Cilento. Qui i primi controlli ad alcuni cacciatori risultati in possesso di tutte le autorizzazioni. Si riparte e poco dopo, parcheggiate le auto per un ascolto e un occhiata veloce alla vallata, si sentono alcuni spari provenienti da un uliveto. Un gruppo si apposta col binocolo ed un altro si avvicina al luogo. Passaggi veloci alla radio e la squadra riesce ad individuare due soggetti che, alla vista delle guardie, provano a disfarsi di qualcosa tra i rovi.
I primi controlli alle autorizzazioni permettono agli operanti di notare che uno dei due fa parte di una squadra di cinghialisti. Ciò impone agli stessi di poter praticare la sola caccia agli ungulati nei giorni di giovedì e domenica, pena la sospensione per un anno della licenza. Intanto alcuni agenti si avvicinano alla siepe dove i due avevano occultato qualcosa. Una veloce occhiata e cominciano a venir fuori fringuelli, frosone ed una passera scopaiola.
I soggetti avevano inoltre abbattuto alcuni tordi. In presenza degli agenti uno dei due prova a disfarsi di un esemplare di verzellino, del quale non era riuscito a disfarsi in precedenza forse a causa delle piccole dimensioni dell’animale. Ma anche questo gesto viene notato. Poco dopo giungono sul posto i Carabinieri della stazione di Vallo della Lucania che, dopo esser stati informati dei fatti, procedono alla denuncia, oltre alle sanzioni amministrative, dei due. inoltre uno dei due era in possesso del fucile del padre, sprovvisto però delle dovute autorizzazioni. L’Enpa di Salerno ringrazia i militari della stazione di Vallo della Lucania ed in particolare l’impegno e la professionalità del suo Comandante per la collaborazione e la sensibilità dimostrata verso queste tematiche.
“Poter avere due squadre attive contemporaneamente su un territorio vasto e problematico come quello di Salerno è un grande vanto per noi dell’Enpa, perché significa aver formato agenti competenti e seri, e una grande opportunità – riferisce Michele Capano, capo nucleo delle guardie di Salerno. – E’ un ottimo risultato e speriamo che, nel giro di pochi mesi, si possano formare altre squadre.”
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