Regioni: Caldoro, bastano sei-otto macroaree. Correggiamo l’errore di partire dalla Province

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Stefano_Caldoro_newLe macroregioni “dovranno essere organi di programmazione e pianificazione, non più di gestione”. “Sei, al massimo otto grandi aree. Bisogna creare enti che siano regolatori dei diritti territoriali a partire dai servizi e dalle tariffe”. Lo afferma il presidente della Campania Stefano Caldoro, intervistato da Repubblica. “Questo regionalismo è al capolinea.

La riforma si fa adesso o mai più. Credo che bisogna lavorare sulle macroaree di funzioni perché gli attuali perimetri amministrativi non risolvono i problemi. Oggi c’è troppa confusione di ruoli”. E sottolinea: “la nuova pianificazione dovrà cominciare dalla sanità”.

“Alle Regioni rimarrà il potere di programmare, così come per il ciclo integrato delle acque e per il trasporto pubblico. In alcuni casi la gestione riguarderà lo Stato, in altri le città metropolitane e i Comuni. Credo – aggiunge il governatore – che l’errore della riforma costituzionale sia stato concentrare l’attenzione sulle Province, ma siamo in tempo per correggere”.

3 Commenti

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  • Caro Caldoro fatti sentire, la tua è l’unica proposta di riforma seria che ci può portare qualche beneficio e va perseguita. Gli altri non vogliono capire che la gente è ormai stufa di queste duplicazioni di potere che servono solo ad ingrassare le fila dei politici e le loro clientele.

  • I risultati della giunta regionale campana di Caldoro sono sotto gli occhi di tutti, tagli indiscriminati nella sanità,trasporti, scarse performance dell’impiego dei fondi europei,etc ma l’onestà intellettuale non deve disconoscere che la sua proposta istituzionale di riforma degli enti locali è fondamentalmente giusta con l’eliminazione di inutili sovrapposizioni di tanti sprechi e spese superflue(come le province) che sinora hanno ingrassato categorie politiche del tutto superflue e dannose per i cittadini italini. Questo dimostra che Caldoro è più bravo come legislatore nazionale che come amministratore di enti locali, sono due cose completamente diverse e i fatti hanno dimostrato sinora questa innegabile realtà.

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