Ripascimento golfo di Salerno, Legamiente scrive a Canfora: “Ecco le nostre perplessità”

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Report_Legambiente_spaigge_3_bandieraGentile Presidente, le scrivo in qualità di portavoce dei circoli di Legambiente della provincia di Salerno per chiederle un incontro conoscitivo in cui affrontare insieme alcune tematiche relative alle politiche territoriali, praticate dall’Ente da lei rappresentato, che più ci stanno a cuore, a partire dal Grande Progetto ‘Interventi di difesa e ripascimento del litorale del Golfo di Salerno” della Regione Campania POR FESR 2007/2013, beneficiaria la provincia di Salerno.

Come lei saprà benissimo, codesto progetto prevede l’artificializzazione di circa 37 km del litorale salernitano compreso tra i Comuni di Pontecagnano e di Capaccio Paestum con pennelli e barriere soffolte: un intervento imponente per risorse materiali impiegate e per impatto e che ad oggi in Italia risulta secondo solo al MOSE.

E come quest’ultimo è stato pensato per difendere Venezia dall’acqua, il Grande Progetto è stato concepito per difendere il nostro Golfo, che è anche il paesaggio dell’antica Paestum e della etrusca Pontecagnano, da un fenomeno naturale quale l’erosione costiera, senza che essa sia presente in maniera costante lungo i 37 km oggetto dell’intervento, mentre è accentuata laddove è maggiore il carico costruttivo lungo costa, dunque nei Comuni di Battipaglia e di Pontecagnano. La soluzione proposta, ovvero praticare interventi rigidi, oggi è notoriamente riconosciuta come superata e inefficace.

Legambiente ha partecipato a tutti i tavoli di concertazione previsti dall’iter di approvazione del Grande Progetto, ha presentato le proprie Osservazioni elaborate da una équipe di tecnici e opportunamente protocollate anche a codesto Ente (2 agosto 2013) e infine, attraverso la campagna #notonz, ha attivato forme di sensibilizzazione della cittadinanza perché esprimesse il proprio contrasto a un progetto che determinerà solo ed esclusivamente un decadimento della qualità delle acque del nostro mare, oltre che del suo valore ambientale e culturale.

Infine lo scorso 13 giugno 2014, l’avvocato Pasquale D’Angiolillo del foro di Vallo della Lucania (Sa) ha notificato al Tribunale Amministrativo della Campania un formale ricorso in nome di Legambiente Onlus e Legambiente Campania Onlus avverso gli uffici di Regione Campania, Provincia di Salerno e Autorità di Bacino del Sele, sui pareri e le Valutazioni di Impatto Ambientale da loro emessi circa il Grande Progetto.

Intanto stiamo collaborando con il Dipartimento di Scienze dei BB. CC. dell’Università degli Studi di Salerno per elaborare con studenti e docenti un progetto di gestione e valorizzazione della fascia costiera della piana del Sele alternativo e più rispettoso della estrema varietà geomorfologica e ambientale dei contesti che un simile intervento invece omologherebbe irreparabilmente. Un progetto che ci piacerebbe poi presentare a Lei, in qualità di rappresentante della Provincia.

Noi vorremo incontrarla anche per dimostrarle che non siamo quelli del no: contestualmente vorremo infatti sottoporLe la nostra Road Map delle buone pratiche. Si tratta di un elenco di 10 punti equivalenti a 10 interventi finalizzati a risolvere nodi cruciali in termini di tematiche ambientali e territoriali da cui, a nostro avviso, bisogna ripartire in provincia di Salerno perché si sblocchino veramente futuro ed economia.

In attesa di un cortese riscontro, Le porgo i miei più cordiali saluti.

Presidente Legambiente Campania

Michele Buonomo

Portavoce circoli della provincia di Salerno

Valentina Del Pizzo

2 Commenti

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  • Sono daccordo.
    Snaturare la fascia costiera con decine di pennelli come quello a pastena e inserire barriere soffolte significherebbe prendere a schiaffi ciò che la natura ci ha donato, come patrimonio unico al mondo, che avrà conseguenze economiche.
    I turisti, su cui pare giri il mondo, vogliono bellezze naturali, no scogli, pennelli, cemento, e spiagge artificiali.

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