Mi ha scritto il fisco. E mo’ che faccio? (di Luca De Franciscis)

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Luca De FranciscisL’Agenzia delle Entrate sta inviando lettere di invito per regolarizzare possibili errori del contribuente.

 

Le lettere sono recapitate agli interessati per posta ordinaria o per posta elettronica certificata (PEC). In quest’ultimo caso, solo per i contribuenti che l’hanno attivata.

 

Alla domanda e mo’ che faccio?

 

Risponde l’Ufficio Comunicazione on line, della Direzione dell’Agenzia delle Entrate, con una guida informativa molto dettagliata.

 

La lettera è garbata, e la GUIDA ha come titolo: “L’agenzia ti scrive: lettera di invito a regolarizzare possibili errori”.

 

Nell’introduzione si legge:

 

Per favorire una proficua collaborazione tra Fisco e contribuente e promuovere l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari (la cosiddetta tax compliance),l’Agenzia delle Entrate ha avviato una serie di iniziative.

Prima fra tutte, la condivisione delle informazioni con il contribuente, al quale viene data la possibilità di consultare tutti i dati e gli elementi in possesso dell’Agenzia sulla propria posizione”.

 

La lettera di alert è spedita ai contribuenti interessati dagli studi di settore, o per segnalare anomalie riscontrate sulla base dei dati incrociati, tra la comunicazione annuale Iva e la dichiarazione iva.

 

Interessa anche le persone fisiche che, da quanto risulta all’Agenzia delle Entrate, non avrebbero dichiarato, o lo avrebbero fatto in modo parziale, un reddito mancante di alcuni dati imponibili. Ad esempio; reddito di fabbricati, di lavoro dipendente, plusvalenze, di partecipazione in società ecc.

 

Il versamento delle somme dovute non può essere rateizzato. Le sanzioni sono lievi e sono graduate a secondo dei casi di omissioni.

 

La cortesia che l’Agenzia fa ai contribuenti consiste in un preavviso, a sistemare la propria posizione, prima che il Fisco notifichi un avviso di accertamento.

 

I redditi verificati, oggetto della lettera, sono quelli dell’anno 2012, dichiarati nel 2013 e si può aderire, con il “ravvedimento operoso”.

 

Se, invece, il contribuente ritiene corretti i dati indicati nella propria dichiarazione, sarà sufficiente che lo comunichi, indicando fatti e circostanze non conosciuti dall’Agenzia.

 

La GUIDA contiene anche slides, con casistiche ed esempi. E’ sufficientemente chiara e indica, laddove fosse necessario, a chi rivolgersi:

 

  • A un Centro di Assistenza Multicanale ai numeri 800.444 da telefono fisso e 06.96668907 da cellulare, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 17.

 

  • Direttamente a un ufficio territoriale della Direzione provinciale dell’Agenzia.

 

Tutti ringraziano per le istruzioni ricevute. Tempestive, precise e chiare……….. Ma i soldi?

 

Sarebbe stato bello avere istruzioni, e conoscere con quale Banca, Ente o Istituto – convenzionato con l’Agenzia – è possibile avere un prestito, al tasso legale, per pagare tutto il dovuto delle anomalie riscontrate. Ovviamente garantito dal contribuente.

 

Ma questo non è possibile. Resta solo un’ipotesi.

 

Continuando l’ipotesi (ripetiamolo è soltanto un’ipotesi), con “la compliance” (adempimento collaborativo del contribuente), si potrebbe attivare una particolare modalità di prestito, per incassare tutto il dovuto, senza cambiare l’ordinamento tributario.

 

Sarebbe attenuata la “randellata” per il contribuente e, dall’altra parte, potrebbero risultare bilanciati i costi di recupero per l’ente impositore.

 

Chissà! Forse un domani si potrà verificare veramente. L’abbrivio preso con “la compliance” è di buon segno.

 

Per leggere la GUIDA, cliccare su mò che faccio. La guida.

 

 

 

Luca De Franciscis

dottore commercialista

 

www.studiodefranciscis.it

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