Tragedia al Porto, per la morte di Lino Trezza ci sono già 5 indagati

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lino-trezzaCi sono già i primi indagati per la morte di Lino Trezza, il 34enne di Salerno deceduto martedì sera per un’emorragia all’arteria femorale sinistra, provocata da un incidente sul lavoro. L’uomo è spirato in soli 15 minuti, mentre era intento a caricare container su una nave. A chiarire i contorni della vicenda e di quanto accaduto sarà una super-perizia affidata dal pm Roberto Penna a un ingegnere meccanico che potrà aiutare a chiarire i dettagli della morte di Lino. Il sostituto procuratore delegato all’inchiesta, intanto, ha iscritto i primi nomi nel registro degli indagati: si tratta dei cinque responsabili alla sicurezza presenti al momento dell’incidente che è costata l’ennesima vita umana.




Trezza era alla guida di un master tug (un muletto molto più grande utilizzato per trasferire i container dalla banchina alla stiva) per la cui conduzione è necessario aveva una patente speciale, titolo in possesso dell’operatore. L’operatore  stava caricando i container sulla “Repubblica Argentina”, una nave di proprietà della Grimaldi group diretta a Casablanca Qualcosa  non ha funzionato a dovere e, alle 22 e 32 , è avvenuto il terribile incidente. Il master tug, per cause che sono ancora in via d’accertamento, mentre portava all’interno della stiva due container contenenti 30 quintali di marmo ciascuno, ha preso velocità. E la sua corsa folle si è fermata contro altri container. L’urto è stato tremendo e la cabina di guida si è accartocciata.

Tra le piste seguite dagli investigatori ci sono quella di una pendenza eccessiva della rampa d’accesso alla stiva della nave, oppure di un guasto meccanico al master tug, come può essere la rottura dei freni. E, ancora, la possibilità di un improvviso malore del conducente. Soltanto la superperizia potrà portare a un responsabile dell’ennesima morte sul lavoro avvenuta a Salerno. Con l’incidente di martedì notte salgono a tre le vittime sul lavoro che hanno perso la vita lavorando al porto negli ultimi vent’anni. Torna prepotentemente a galla l’allarme sicurezza su un luogo di lavoro delicato come quello portuale. Il 34enne facevaparte della cooperativa Flavio Gioia che, all’interno dello scalo, è l’unica deputata a prestare manodopera ad altre aziende in caso di necessità. Il lavoro di queste persone si articola generalmente in quattro turni divisi su ventiquattr’ore.

2 Commenti

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  • bisogna bloccare i lavori per fare arrivare NAVI ANCORA piu grandi che il porto e SALERNO non potranno reggere

  • Ma che dici..blocchiamo sempre tutto ..blocchiamo l’economia..i porti europei fanno a gara per ampliarsi e noi invece ci chiudiamo

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