Non aveva capi ed era sempre pronto a rivedere, con il confronto, le sue posizioni”. Lo scrive su Facebook il deputato di Articolo Uno-Mdp, Michele Ragosta, consigliere prima e assessore poi sotto il sindacato di Vincenzo Giordano, nel giorno dell’ottavo anniversario della sua morte, avvenuta il 13 aprile 2009 all’età di 80 anni.
“A Vincenzo Giordano – scrive Ragosta – sono stato molto legato: fui protagonista della manifestazione, a quei tempi pericolosa, per ottenere la sua scarcerazione e gli fui molto vicino anche dopo che quell’incubo terminò. Oggi, a otto anni dalla scomparsa, manca fortemente una figura come la sua all’interno del panorama politico della città e della provincia di Salerno”.
Poi l’appello al sindaco di Salerno: “Mi auguro che il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, anch’egli come me assessore nella giunta Giordano (1987-1993) e protagonista di quella stagione politica, sappia trovare il modo giusto per ricordarlo e sopratutto per valorizzare la sua opera. Noi non ti dimenticheremo!”
Infatti troviamo vergognoso che un anonimo sfravicato, che girava in cerca di arte e fortuna per le sezioni PCI di Salerno, ancora non si degni di rendere degno omaggio a chi gli ha permesso di diventare quello che e’ poi diventato. che senza il Grande Giordano, che lo ha voluto suo vice-Sindaco senza che nessun medico o maggioranza glielo prescrivesse.
Si è poi impossessato i meriti di tutte quelle grandi opere che sono state realizzate con i soldi dello Stato e dei cittadini salernitani e, dopo venti anni, ci ritroviamo sempre questo sfravicato che ci ha indebitati fino al collo e che piazza i figli sfravicati da solito sfravicato, come è abituato a fare da buon sfravicato, sulle nostre tasche.
Riposi in pace l’indimenticabile Prof. Giordano e non tema. Nel suo caso, ha fatto solo il bene di uno sfravicato e se ne gia’ dimenticato.
VG ha fatto il sindaco della politica.
VDL ha fatto il sindaco della città.
Lo rispettiamo in quanto primo cittadino eletto dalla città più socialista d’Italia, gli rendiamo gli onori e basta ma meglio dimenticare quel periodo, le municipalizzate, le archistar locali e personaggi a corredo.
Le sofferenze italiane sono iniziate con B. Craxi & C. e la smania di potere dei milanesi.