Nocera Superiore: Cavaiola, pronti al presidio con i cittadini se non s’interviene

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«È scaduto il tempo della correttezza istituzionale: se non s’interviene subito, saremo pronti a forme di proteste molto drastiche».

Pronti a scendere in strada con la fascia tricolore addosso al fianco di cittadini ed imprese.

Pronti persino a chiudere un chilometro e mezzo circa di Nazionale, se servirà.

 Giovanni Maria Cuofano, sindaco di Nocera Superiore, da Vincenza dov’è impegnato nella tre-giorni dell’Anci Nazionale, alza l’asticella della dialettica politica dopo l’ennesimo incontro a vuoto tenutosi tra il suo Ufficio tecnico ed il Genio Civile sull’unico punto all’ordine del giorno che si trascina ormai da più di un anno: la messa in sicurezza definitiva del torrente Cavaiola.

 Se da una parte il primo cittadino fa collezione di lettere, pec e semplici mail di sollecito, inviate al Genio Civile, come fossero figurine Panini, dall’altra parte ci sono i destinatari che fanno scena muta di fronte ad una problematica che rischia di provocare pesanti ripercussioni per aziende e cittadini che vivono e lavorano lungo il Cavaiola.

Nel frattempo, anche sul Contratto di Fiume Nocera Superiore ha messo tutti attorno al tavolo proprio per avviare una progettazione seria per intercettare fondi da dirottare sul torrente.

«Non possiamo essere sempre il parafulmine di tutto – dichiara Cuofano – né possiamo gestire soltanto emergenze. Oltre alle responsabilità, che sono tante, vogliamo anche le risorse per poterle affrontare e difendere le nostre trincee urbane. La stanze dei sindaci, oggi, sono lo sfogatoio di tanti cittadini che chiedono di avere servizi, di essere coinvolti nello sviluppo della città e chiedono anche di non restare da soli nelle battaglie importanti, malgrado le competenze e le responsabilità non siano del primo cittadino.

La messa in sicurezza del Cavaiola è una di queste e noi non vogliamo rimanere col classico cerino in mano – ribadisce – ma chiamiamo ad una prova di serietà e responsabilità gli organismi competenti perché è da un anno che fanno la parte della lepre scappando da un problema che è diventato non più gestibile in maniera locale. Malgrado ciò, spero davvero che la Regione possa avere un sussulto e darci davvero una mano».

Proviamo a mettere ordine.

Esattamente un anno fa partiva dal Comune di Nocera Superiore una delle prime missive di Cuofano – diventata col senno di poi lettera morta – ai tre nominativi in calce: Vincenzo De Luca e Fulvio Bonavitacola, rispettivamente presidente e vice presidente della Regione, ed Italo Giulivo, RUP del Grande Fiume Sarno.

«Si esprime la forte preoccupazione sulla situazione di criticità delle arginature – scriveva il sindaco di Nocera Superiore – emersa dai sopralluoghi effettuati dal nostro personale tecnico sull’alveo del torrente Cavaiola al fine di ispezionare lo stato di conservazione e di sicurezza delle sue arginature.

È stata riscontrata una concreta e diffusa situazione di rischio per la stabilità degli argini, soprattutto nei tratti in cui la sponda è sovraccaricata da strade pubbliche e nei tratti in cui l’alveo è pensile, al piano di campagna circostante, peraltro intensamente urbanizzato. In particolare – si legge nel testo della missiva – è stata rilevata una non adeguata sicurezza delle arginature del torrente che presentano serie e diffuse lesioni e disallineamenti dei muri di sponda, a ciò si aggiunge uno scarso approfondimento del loro piano fondale che, in molti punti, risulta sopraelevato rispetto al livello del fondo alveo.

Nonostante abbia preso parte ad una Conferenza di servizi inerente il Grande Progetto Fiume Sarno finalizzato alla messa in sicurezza dei territori più esposti al rischio idrogeologico nonché alla loro riqualificazione ambientale, e dunque anche alla sistemazione degli argini del torrente Cavaiola nel tratto che attraversa questo territorio, ad oggi, debbo, mio malgrado, registrare una situazione di stallo che potrebbe compromettere seriamente la già difficile situazione qui rappresentata con ovvio pericolo per la pubblica e privata incolumità.

Pertanto, valutata la gravità della situazione di rischio riscontrata, si richiedono tempestivi interventi, non più prorogabili, per la messa in sicurezza delle arginature del torrente al fine di evitare pericolosi fenomeni di esondazione, per rottura o perdita di stabilità degli argini».

 

Torniamo ad oggi.

«A parte un lavoro di messa in sicurezza delle pareti spondali del torrente in località Camerelle non è stato affrontato il problema in maniera drastica e definitiva – spiega Cuofano – e cioè che c’è un chilometro e mezzo di strada che ha 7-8 punti sui quali bisogna intervenire prima che accada l’irreparabile. Credo che dopo un anno di politically correct sia terminato il tempo del dialogo: chiuderemo la strada se sarà necessario e saremo pronti a scendere al fianco dei nostri cittadini se servirà a sciogliere il torpore di chi è deputato ad intervenire e non lo fa. La fascia tricolore ha un valore ed è un riferimento per le comunità: un sindaco che non riceve risposte da enti preposti ha il dovere di difendere la sua gente».

 

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