Il fisco che verrà. La Flat Tax (di Luca De Franciscis)

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Il nuovo sistema di tassazione dei redditi è ancora in fase di assestamento e i comunicati a volte si sovrappongono, ma questo appartiene alla politica e alla fase dei cambiamenti.

Giorno dopo giorno, specialmente nelle ultime settimane, si apprendono cose nuove che modificano quanto detto nei giorni precedenti.

Ad oggi si ha consapevolezza che non tutto è possibile realizzare subito e che non tutto potrà trovare capienza nella nota di aggiornamento del Documento Economico Finanziario, da presentare entro il 27 settembre.

Ieri, 16 settembre, è stata data notizia che le aliquote ridotte, per una minore tassazione dei redditi, saranno possibili solo per piccoli imprenditori e per i professionisti..

La proposta della Lega è di applicare una aliquota del 15% per soggetti con volume d’affari fino a 75 mila euro e 20% con volume d’affari fino a 100 mila euro. Per l’imposta sul reddito delle società (IRES) è prevista un’aliquota del 15%.

Il Vice Presidente del Consiglio Di Maio precisa che la Flat Tax non sarà di tipo rigido e le aliquote saranno almeno tre e non si applicherà la tassazione unica.

Per le persone fisiche non c’è capienza e si dovrà attendere il 2020.

Dalla proposta presente sul sito della Lega Nord si può capire quali sono i principi portanti per l’attuazione della semplificazione fiscale e, in particolare come potrà trovare applicazione la Flat Tax.

L’ ipotesi della Flat Tax progressiva è quella che tiene conto del “criterio di progressività” e, quindi, non incorrerebbe in ipotesi di censura.

L’ipotesi che si propone, per avere parità di gettito e progressività, è di alzare in parallelo sia l’aliquota di tassazione dei redditi che la deduzione per i componenti familiari.

La semplificazione porta a considerare come con un’aliquota del 15% e con 3.000 euro di deduzione, per ogni componente del nucleo familiare, basteranno pochi minuti per compilare la propria dichiarazione dei redditi.

Operativamente, dopo aver calcolato i redditi lordi incassati basterà detrarre i 3.000, euro per ogni componente la famiglia e l’importo che risulterà dalla differenza sarà tassato al 15%.

Gli esempi che si propongono sono:

– Un “single” che ha guadagnato 20mila euro lordi dovrebbe togliere dal reddito 3.000 euro di deduzione e pagare il 15% sui restanti 17.000 euro. Totale 2.550 euro di tassa. Tutto finito in pochi secondi senza bisogno di alcun aiuto per la dichiarazione dei redditi.

– Una famiglia di quattro persone con lo stesso reddito avrebbe 4 volte la deduzione fissa di 3.000 euro e quindi potrebbe dedurre 12mila euro portando a 8.000 euro l’imponibile e quindi pagando solamente 1.200 euro di tassa.

– In caso di famiglia con reddito pari a 25.000 euro lordo, percepito da entrambi i coniugi e un figlio, si avrà 50.000 euro di reddito complessivo meno 9.000 euro di detrazione, con conseguente imponibile di 41.000 euro su cui si pagherà il 15% di tassa pari a 6.150 euro.

Viene chiarito che possono essere ottenuti effetti redistributivi maggiori o minori fissando in modo differente i parametri aliquota/deduzione a parità di gettito stimato, in tal caso la regola è che ad aliquota più alta deve corrispondere deduzione più alta (con conseguente maggiore progressività) e viceversa.

Gli esempi sono suscettibili di adattamento e possono variare sia nell’aliquota sia nella deduzione.

Se si sceglie di adottare un’aliquota del 20% la deduzione dovrebbe essere pari a 5.000 euro.

Con un’aliquota al 25% la deduzione sarebbe di 7.000 euro.

A fronte di un onere maggiore per i redditi più alti una famiglia di 4 persone non pagherebbe alcun tributo sino ad un reddito di 28.000 euro.

Con la semplificazione di cui innanzi il cittadino effettuerebbe un unico versamento e verrebbero abolite le tassazioni anticipate, i sostituti d’imposta, le ritenute d’acconto e i conguagli.

Nell’ottica di semplificazione, poi, il dipendente statale e il pensionato dovrebbero ricevere il netto pattuito senza tassazione ed evitare, così, partite di giro da parte dello Stato.

Una tassazione così impostata comporterebbe l’abbandono di tutte le detrazioni e deduzioni.

Quanto sopra riportato è la sintesi dello schema proposto dalla Lega Nord per di rinnovare il sistema di tassazione vigente e costituisce solo informativa.

Luca De Franciscis

dottore commercialista

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