Campania: bimbo di 7 anni morto in casa, ferita la sorella

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Un bambino di 7 anni è stato ritrovato morto all’interno di un’abitazione di Cardito, piccolo comune di 22mila abitanti in provincia di Napoli. Aveva il volto tumefatto. Ferita anche la sorellina di 8 anni, che è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Santobono di Napoli. Non sarebbe in pericolo di vita: secondo alcune fonti ospedaliere non avrebbe traumi agli organi interni e la Tac al cranio non ha evidenziato problemi particolari. Ma anche lei avrebbe il volto completamente tumefatto. Tanto che i medici avrebbero dichiarato di non essersi mai trovati davanti a una situazione del genere. La piccola, cosciente e senza deficit motori, è ricoverata nel reparto di degenza di Neurochirurgia. Nella stessa casa, all’interno di un vecchio stabile, era anche presente una terza sorellina, di 4 anni, illesa.

Non si sa cosa sia successo, forse una lite. Nel bollettino dell’ospedale pediatrico si legge: «Alle 15,30 di oggi è giunta al pronto soccorso la piccola, 7 anni, affetta da trauma cranio-facciale e contusioni multiple per il corpo da percosse». Una volante della polizia sarebbe intervenuta dopo una segnalazione di un litigio in atto, ma ancora da chiarire la dinamica. In corso le indagini: in casa, secondo una prima ricostruzione, c’erano la madre, il compagno e i tre figli di lei. La terza, la più piccola, è l’unica che la donna ha avuto con l’attuale compagno. Le cause della morte del bambino sono ancora in corso di accertamento. Gli agenti stanno sentendo in caserma il compagno della donna.

Intanto una folla di curiosi si è radunata nei pressi dell’abitazione, in via Marconi. Qualcuno riferisce di avere udito delle grida poco prima che scattasse l’allarme. «Sono sconvolto, non si può morire così», ha detto il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, lanciando l’abitazione. Aggiunge che la famiglia non era seguita dai servizi sociali perché non erano mai stati evidenziati problemi. Il sindaco conosceva la famiglia dell’uomo, perché da tempo residente a Cardito, ma «la mamma dei bambini non la conoscevo perché veniva da un altro paese della zona».

Fonte Corriere.it

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