Salerno: furto di batterie a ripetitori di telefonia, 10 persone ai domiciliari

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Una importante operazione è stata eseguita dagli uomini della Capitaneria di Porto di Salerno, coordinati dalla Procura della Repubblica che ha sgominato un traffico internazionale di batteria per ripetitori telefonici destinato al mercato africano. Dieci in tutto le persone destinatarie di un provvedimento di arresti domiciliari accusate di furto e ricettazione.

Fondamentale nelle indagini il lavoro dell’Interpol che ha ricostruito il percorso dei collegamenti verso Marocco e Togo delle batterie che venivano imbarcate da Salerno verso il continente africano. Il traffico è stato definito dal Procuratore Masini “di primaria importanza a livello nazionale e internazionale soprattutto per fare luce sui blackout ai ripetitori”.

La cifra stimata è di 1.300 furti in tutto il territorio nazionale, con 8000 accumulatori sottratti per danno economico di circa tre milioni di euro per il solo reintegro degli accumulatori rubati. Da qui la competenza affidata alla procura di Salerno con Capitaneria e Gdf. L’indagine ha previsto uno studio dei ripetitori che potevano essere oggetto di attenzione: sono state installate apparecchiature GPS per tracciare il percorso delle batterie.

Così si è arrivati in Marocco ad un ingente sequestro di container con batterie occultate all’interno e dirette in Burkina Faso. Le Indagini eseguite in maniera capillare da guardia costiera di Salerno si sono avvalse in fase esecutiva del comando legione della Gdf di Napoli che ha messo a disposizione un nutrito numero di persone con le quali l’operazione, non di facile di esecuzione (persone su tutto il territorio nazionale anche stranieri) andasse a buon fine.

Il fenomeno criminale di riferimento (ossia il furto degli accumulatori in uso alla Telecom e ad altre compagnie operanti nel settore della telefonia) era in rapido aumento in tutto il Paese da Nord a Sud tanto da essere inserito nell’Osservatorio Nazionale istituito presso il Ministero degli Interni con un protocollo siglato il 9 novembre 2016 da varie forze di Polizia, Agenzia delle Dogane e Confindustria ed alcune società operanti nelle telecomunicazioni e fornitura di energia elettrica.

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