Lutto in Costiera: addio a Matteo Lembo, calciatore d’altri tempi

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Ha lottato con tutto se stesso la partita della vita. A vincere, però, è stato quel male oscuro che ha combattuto con straordinaria dignità. L

E se ne va in punta di piedi, un po’ come nel suo stile, Matteo Lembo, spirato ieri sera all’ospedale di Salerno dov’era ricoverato a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Lo scrive Il Vescovado.it

Sposato con la ravellese Liliana Amato, padre di due figlie, Cristina e Rossella, per anni ha svolto il ruolo di applicato di segreteria alla scuola media di Minori. Era un grande appassionato dei prodotti tipici locali e un sapiente produttore di rosoli.

A piangere “Teuccio” oggi non è soltanto la “sua” Minori ma l’intera Costiera Amalfitana e qualche città dove, da calciatore, ha lasciato ricordi indelebili.

Già, perchè quell’uomo robusto, schivo e riservato che s’incontrava spesso in Costiera, alla guida della sua Fiat Punto grigia, è stato, negli anni Sessanta, una promessa del calcio, uno dei migliori atleti mai espressi dalla Costiera Amalfitana.

I suoi campionati migliori nella Battipagliese, in quarta serie (la serie D del tempo era era equiparabile, per qualità, all’attuale serie C, con squadre come Sorrento, Turris, Nocerina, Paganese, Benevento).

Centravanti vero, in bianconero disputò in tutto sette campionati risultando il bomber più prolifico della storia delle zebrette con oltre duecento marcature.

Nella Piana del Sele è ricordato ancora oggi per le sue qualità tecniche e per il suo sinistro sopraffino.

Numero 11, veloce malgrado la corporatura, lo stacco aereo tra i pezzi pregiati del suo repertorio.

Classe 1941, il suo esordio nella stagione 1960/61. A meno di vent’anni risultò capo cannoniere del campionato con 28 reti. Con la rappresentativa campana vinse il titolo di campione d’Italia ed esordì in Nazionale Dilettanti.

Condivise alcune stagioni con un’altra gloria della Costiera, il bomber Italo Tramontano di Maiori. Terminò la carriera alla Paganese.

Storie e uomini di un calcio romantico, lontano anni luce dalla spettacolarizzazione attuale. I protagonisti dell’epoca erano prima di tutto uomini e poi calciatori. Esempi di correttezza nello sport e nella vita. Come lo è stato Teuccio.

Dai propri profili social la Battipagliese Calcio 1929 esprime il proprio cordoglio: «Matteo Lembo ha sempre dimostrato il suo attaccamento alla maglia. È un grave lutto per tutti i veri battipagliesi».

I funerali domani, venerdì 13 dicembre, alle 11 nella Basilica di Santa Trofimena a minori. La salma giungerà nella giornata di oggi dall’ospedale di Salerno presso l’Arciconfraternita del SS. Sacramento.

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