La riduzione del cuneo fiscale porterà un aumento di 100 euro in busta paga

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Nella Legge di Bilancio è stato inserito il comma 7 per dare attuazione a interventi finalizzati alla riduzione del carico fiscale delle persone fisiche. A tal fine è stato istituito un fondo per i lavoratori dipendenti di 3.000 milioni di euro per l’anno 2020 e 5.000 euro annui per il 2021.

I provvedimenti normativi per l’attuazione di quanto legiferato non si sono fatti attendere oltre. È del proprio del 23 gennaio 2020 l’approvazione del decreto legge per la riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei lavoratori dipendenti.

Il decreto è volto a incrementare ed estendere il “bonus Irpef” ai lavoratori che già lo percepiscono. Si tratta del Bonus Renzi di 80 euro che dal 1° luglio 2020 aumenterà di 20 euro e passerà, quindi, a 100 euro mensili.

Il beneficio di 100 euro viene esteso per chi ha un reddito annuo lordo fino a 28.000 euro.

Per redditi lordi superiori viene introdotta una detrazione fiscale equivalente che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro, in corrispondenza di un reddito lordo di 35.000 euro.

Oltre la soglia di € 35.000 l’importo del “bonus Irpef” continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento del reddito lordo di € 40.000.

Fino al 1° giugno 2020 continua ad applicarsi il “Bonus Renzi” così come modificato dall’anno 2018.

Dal 1° gennaio 2020 e fino al 30 giugno continuerà ad applicarsi il “Bonus Renzi” per intero, nella misura di 80 euro mensili, per coloro che hanno un reddito superiore a € 8.174 e fino a 24.600 euro. Su base annua il bonus è di complessivi 960 euro.

Con reddito superiore a 24.600 euro, e gradatamente fino a 26.600 euro, il beneficio degli 80 euro mensili si riduce.

Di seguito un esempio per calcolare il bonus fino al limite dei 26.600 euro:

(€ 26.000 – € 24.800 reddito complessivo = 1.800/2.000 = 0,9 x 960 = € 864 Bonus Renzi ridotto).

Bisognerà attendere ancora per i decreti attuativi, ma dal decreto legge approvato è possibile ricavare le cognizioni di base.

Dal 1° luglio 2020, per i lavoratori dipendenti con redditi compresi nell’intervallo di 8.200 euro a 28.000 euro scatta l’aumento del beneficio fiscale, di 20 euro mensili che si aggiungono agli 80 del Bonus Renzi. Pertanto per il secondo semestre 2020 l’aumento sarà di 100 euro al mese.

Da € 28.000 a 35.000 si applica una detrazione fiscale equivalente e i 100 euro si assestano su 80 euro mensili al raggiungimento del limite di 35.000 euro.

Oltre la soglia di € 35.000 il “bonus Irpef” di 80 euro si riduce progressivamente fino ad azzerarsi al raggiungimento del reddito lordo di 40.000 euro.

Il comma 7 della Legge di Bilancio ha inteso dare attuazione a “interventi finalizzati alla riduzione del carico fiscale delle persone fisiche e in questa categoria rientrano anche i redditi da pensione che sono assimilati ai redditi da lavoro dipendente e subiscono la stessa tassazione, con le stesse aliquote.

Di qui le richieste da parte di alcuni sindacati che vorrebbero venissero concessi “bonus Irpef” anche per i pensionati.

I “bonus Irpef” per i redditi dei lavoratori dipendenti concorrono a dare maggiore liquidità ai percipienti e concorrono ad aumentare la crescita della domanda interna, nello stesso modo in cui vi concorrono i pensionati.

Forse la richiesta dei Sindacati può ritenersi fondata sulla ragionevolezza e sul fatto che la pensione, da un punto di vista strettamente economico, non è proprio reddito conseguito, bensì una rendita per chi ha corrisposto imposte e tasse per tutta la vita lavorativa e desidera affrontare serenamente eventuali malanni e la vecchiaia.

Interessante è quanto riferito dal Ministro Roberto Gualtieri a Rai News 24. Per seguire l’intervista cliccare su: Lavorare alla riforma fiscale per crescere.

Luca De Franciscis

dottore commercialista

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