Mediterraneo (di Vincenzo Capuano)

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– Dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo
– Per andare dove, amico?

– Non lo so, ma dobbiamo andare…
(Jack Kerouac – ‘On the road’)

Sulla sdraio, sul balcone di casa continuo a inseguire, in quel breve spicchio di mare e cielo che si apre tra i palazzi, la mia immaginazione. Scorro l’App che permette di seguire in tempo reale la navigazione di tutte le navi. Cerco la mia nave, eccola, è nel cuore del Mediterraneo, diretta in Asia Minore… continua ad avanzare lentamente, senza sosta.

È tra le isole di Anafi e la splendida Santorini, con la sua caldera, le case bianche, le imposte azzurre. Sulla collina si intravedono le vestigia della antica Thera.

Poi di nuovo mare aperto.

Ponte tra regioni e genti diverse, tra storia antica e future realtà. Fenici, egizi, greci, romani. Amalfi, su questo ponte d’acqua, ha creato rapporti infiniti. Ancora: saraceni, briganti e pirati.

Mediterraneo.

Ritornano, sbiadite, tra l’odore del sale, città lontane nel tempo, bagnate tutte dalla stessa acqua. Sensazioni comuni. Si confondono in uno spazio senza corpo, figlie di un’astratta geografia, eppur reali: Tunisi, Cartagine, Palermo, Algeri, Barcellona, Alessandria e, ancora, Eraclion, Atlantide, Troia, Pergamo, Efeso, Atene… Salerno. Insieme, in una torre di Babele: eco di lingue diverse, in un paesaggio dipinto con gli stessi colori.

Lo stesso sole scintillante, lo stesso mare, un solo cielo. Sono avvolte in una luce limpida, senza riflessi, in una nenia in cui si succedono albe e tramonti, giorni e notti, sogni e speranze. Città, da millenni affacciate a osservare lo scorrere delle ore di ogni giorno, come su un unico orologio eterno. Consapevoli, tutte, di essere immortali.

Al tramonto le case si stagliano contro il cielo pulito e gli uomini cercano un sentiero che conduce lungo il mare. Infine la notte ricopre d’ombre la terra ancora calda e il mare.

La nave silenziosa, continua il suo cammino. Mediterraneo.

Nel seguirla quasi mi assopisco, mentre i miei pensieri si fermano su cose reali. Considero come sulle sponde del mediterraneo sia nata e si sia consolidata un’alimentazione che protegge dal rischio di malattia. Mi soffermo in particolare su uno studio (Lancet 2019) che ha evidenziato come la natura dei carboidrati sia importante per la salute. La qualità è data da un alto contenuto di fibre, da alti livelli di cereali integrali e semi, da un basso indice glicemico.

Queste qualità si associano a una riduzione del rischio di mortalità e morbilità, di mortalità per cause oncologiche, e per malattie cardiovascolari. Inoltre, l’integrità del cereale garantisce l’apporto di microelementi non nutritivi, ma indispensabili, quali vitamine, minerali, polifenoli.

Anche per l’apporto di frutta e verdura (fonti di fibre, vitamine, minerali, polifenoli), esiste un’associazione lineare con i vantaggi cardiometabolici fino a un consumo pari a 800 gr al giorno.

La nave continua il suo cammino verso Bodrum, con la sua fortezza costruita con le pietre del Mausoleo di Alicarnasso. Lì, a due passi, la storia: Efeso, Pergamo, Troia.

Al far della sera, un’atmosfera magica aleggia sul ponte, mentre i marinai tirano il respiro, chiacchierando e osservando il cielo, ascoltando il vento. Si intrecciano mille lingue. Chiacchierano di tutto, sorridono, si emozionano; la sera invita a raccontare le proprie storie. Ci sono Siriani, Turchi, Greci, Italiani, Spagnoli. Tra di loro un uomo rimane in silenzio. È il capitano, ha l’aria triste, è il suo ultimo viaggio. Il Cile, la sua patria è lontana, non gli è mai mancata in questi anni, ma questa sera vorrebbe essere lì. La notizia della morte di un amico d’infanzia lo ha colpito profondamente.

È stanco, tanto stanco. Ascolta, in silenzio. Ricorda la sua terra, la sua città quando era ragazzo e si perdeva negli antichi vicoli di Valparaiso. Ricordi …ricorda i suoi compagni di gioco… le ripide funicolari, le case colorate sulle colline, il mare, la casa di Neruda, i primi incontri politici.

Il suo amico raccontava di voler diventare scrittore e come tutte le persone tenaci era riuscito a realizzare il suo sogno e oggi il mondo intero lo conosce.  Si sforza di ricordare i suoi scritti, di uno in particolare ne ricorda ogni parola:

“Il sogno si concretizzerà il giorno in cui sapremo dove sono coloro di cui sentiamo la mancanza, perché scoprendolo la nostra memoria non avrà più aperte le ferite dell’incertezza, il balsamo della giustizia s’incaricherà di chiuderle e potremo continuare a sognare, perché solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo ad essere migliori, e se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo.”

Poi il vecchio marinaio guarda il cielo e sussurra: “Caro Luis, sogno di poterti ritrovare lì, tra i vicoli della nostra infanzia e perderci tra essi, ancora una volta, come fanciulli”.

Ricordando Sepulveda.

di Vincenzo Capuano

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