Nicolò (di Vincenzo Capuano)

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Le prime luci del mattino filtrano attraverso la persiana, la parete giallo pallido si colora di fantasmi, usciti da favole lontane.

Da sempre l’uomo cerca di dimostrare che spazio e tempo non esistono, inutilmente… Si adopera per poter accorciare lo spazio e guadagnare tempo, sogna di poter allungare il tempo all’infinito, o annullarlo del tutto, quel tempo che scorre inesorabile verso il nulla.

Percepisco appena una canzone che giunge da lontano.

Due  / sono due i bambini a destra della rocca  / mentre un granchio corre dietro la risacca / tutto il cielo si colora di un bel blu  / altri due, due di più

Due, il rapporto più semplice, più intenso: due innamorati, due amici, genitore e figlio…

Rievoco immagini assopite. Ricordo quel giorno all’imbrunire quando dissi, a mio figlio piccolissimo: “abbiamo fatto tardi, dobbiamo rientrare a casa subito, ora devi correre come un siluro”, poi riflettendo che potesse non conoscere il significato di siluro aggiunsi: “sai cosa vuol dire siluro?” Lui, senza esitare, rispose: “Certo papà, è un bimbo che corre veloce”. Ne è trascorso di tempo da quel giorno.

Mentre mi sbarbo penso ai ritmi e le consuetudini che insieme a mia moglie abbiamo imposto ai nostri figli… abbiamo provato a fare quello che pensavamo fosse più utile, con la decisione di esserci sempre, con il timore di poter commettere degli errori, cercando l’equilibrio tra il fare per proteggerli e lasciarli liberi di inseguire le proprie idee …

Non facile, non ti abbondona il timore che tu possa sbagliare o che loro possano non riuscire….

Due / Come noi / che viviamo questa nostra integrità / ma restiamo di un intero la metà / perché abbiamo senso solo insieme ormai

Due, come il rapporto tra nonno e nipote. Ora sto pensando a quello scricchiolo d’uomo nato qualche giorno fa… ora tocca a lui, ora tocca a loro, piccolissimi… si stanno affacciando alla vita… ritornano i dubbi. Ce la faranno? Che ruolo tocca a me? Sono convinto ancora una volta che la prima regola è quella di esserci e ci saremo, in modo discreto, ma ci saremo.

È compito dei loro genitori guidarli e decidere cosa tramandare e cosa modificare.

Due / come i giovani che cercano rifugio / per le strade di frenetiche città / per carpire anche un abbraccio che dia loro / un sospiro e un futuro

Arriva una telefonata che quieta i miei pensieri. Un collega mi racconta dell’ultimo congresso, dell’importanza di contenere entro limiti bassissimi il colesterolo in chi ha già avuto degli eventi e sottolinea i concetti più importanti:

– il ruolo di causa delle LDL (colesterolo cattivo) nella genesi dell’aterosclerosi (non fattore di rischio, ma causa diretta);

– l’utilità clinica della riduzione del colesterolo indipendentemente dai mezzi usati per ridurlo;

– la riduzione del rischio è proporzionale alla riduzione delle LDL (più riduco il colesterolo-LDL più riduco gli eventi cardiovascolari);

– si ha un beneficio clinico maggiore quanto più prolungato è il tempo di trattamento e quanto prima si inizia. L’obiettivo di colesterolo LDL per i pazienti a rischio molto alto è stato indicato in valori inferiori a 55 mg/dl e, per pazienti a rischio estremo, il target di colesterolo LDL è indicato in valori inferiori a 40 mg/dL.

Poi ritorno a Nicolò, a quello scricchiolo d’uomo. Mi riporta ai valori veri, alla famiglia, all’amicizia, alla lealtà, all’equilibrio e infine rivedo suo padre… in un attimo, scorro la sua vita. Penso ai dubbi, alle incertezze, alle difficoltà, con a volte l’angoscia di non riuscire… Noi eravamo lì presenti, disponibili, ma il problema rimaneva suo e solo lui poteva andare fino in fondo o abbandonare… Eppure, quel muro, così alto… ora è alle spalle.

Due / come i fiumi che s’incontrano / per poi mescolarsi ribollendo fino al mare / dove l’acqua dolce giunge fino al sale / con l’applauso del sole

Sarà così anche per lui, non potremo evitargli i dubbi, i timori, ma alla fine riuscirà… Riuscirà a trovare il giusto equilibrio tra la ricerca di andare lontano ed il tempo per godere di chi cammina al suo fianco, tra luoghi e paesi infiniti, tra il ritmo della vita quotidiana e gli spazi per sognare; saprà stringere i denti, quando sarà necessario, e lasciarsi poi trasportare, lontano, dal vento…

Finalmente mi rassereno e puntuale giunge la musica a spiegare ogni cosa…

“…come le cicogne, altissime, nel cielo che per giorni e giorni, stanche in migrazioni sorvolando laghi immensi e regioni, giungono, infine, a planare.

di Vincenzo Capuano

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