Scuola, si riparte il 14 settembre: didattica a distanza solo per superiori

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Si riapre il 14 settembre – “Le scuole riapriranno l’1 settembre per i corsi di recupero e il 14 c’è la riapertura vera e propria”. Lo ha ufficializzato il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro. “Il 20 settembre – ha aggiunto – spero davvero che si riesca a fare quello che in tanti stanno chiedendo, cioè cercare luoghi alternativi alle scuole per svolgere le elezioni. Diversamente sarebbe onestamente un cazzotto nell’occhio e una vera beffa. Spero si risolva positivamente”.

Didattica distanza solo alle superiori – “La didattica a distanza sotto i quattordici anni non si fa, si fa soltanto per la scuola secondaria di secondo livello ma in condizioni assolutamente residuali, quando è proprio impossibile dare vita alla didattica normale. L’impegno e l’obiettivo del governo è riportare tutti gli studenti in aula in presenza e immaginare la didattica a distanza come vera e propria extrema ratio.” Ha aggiunto il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro.

Bonaccini: “Ottimo risultato l’ok al piano” – Ha espresso soddisfazione il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, parlando di un “ottimo risultato” e sottolineando che “le Regioni hanno avuto un ruolo determinante nella costruzione di un piano 2020-2021 che rispondesse il più possibile alle diverse esigenze dei docenti e dei dirigenti scolastici, degli studenti e degli enti locali”. Al governo, sottolinea, “abbiamo chiesto risorse adeguate per le soluzioni organizzatie e didattiche previste (a questo riguardo serve almeno un miliardo in più su cui abbiamo precise rassicurazioni dal ministro), un aumento di organico e un tavolo sulla questione dei trasporti”.

“Grazie al ministro Azzolina” – Bonaccini ha poi “ringraziato Lucia Azzolina per la disponibilità al confronto” e ha spiegato: “Abbiamo lavorato molto su questo testo nella consapevolezza che la riapertura delle scuole sia il primo segnale di un Paese che riparte davvero. Ora il testo è notevolmente migliorato grazie proprio al contributo e al pragmatismo degli assessori all’Istruzione delle Regioni che fino all’ultimo hanno avuto una interlocuzione costante con il ministero. Quella di oggi rappresenta un’ulteriore risposta ai detrattori della concertazione istituzionale”.  Il ministro ha intanto chiesto al governo un miliardo in più per la scuola da destinare a spazi aggiuntivi e potenziamento dell’organico.

No di De Luca: “Ferma critica al ministro” – Resta però il no del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha espresso il suo “disaccordo con le misure” e ribadito la “nostra critica ferma al ministro dell’Istruzione, per la quale i problemi della scuola sono diventati marginali rispetto alla politica politicante”.

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