Ristoratori e commercianti in allarme: aiuti immediati o siamo morti

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Duro il primo commento dei commercianti alla bozza di Dpcm che prevede la chiusura di locali e ristoranti alle 18 e lo stop nei festivi. «Non possiamo sopportare gli oneri di un’ulteriore chiusura», «o ci sono interventi economici seri e immediati o la ristorazione è morta», ha commentato così il direttore generale di Fipe Confcommercio, Roberto Calugi. Fipe Confcommercio chiede al governo «ristoro a fondo perduto, proroga del credito d’imposta sulle locazioni, blocco degli sfratti, cassa integrazione e sospensione delle scadenze fiscali come Ires e Irpef».

«Non vogliamo entrare nel merito se sia giusto o sbagliato – ha aggiunto dice Calugi – ma temiamo anche che questa chiusura e questi sacrifici non produrranno i risultati sperati, perchè è evidente che gli ambiti di contagio sono altri»

Lo stop a bar e ristoranti alle 18 metterà a repentaglio almeno 15.000 bar serali e 40.000 tra ristoranti e pizzerie, sempre secondo le stime di Fipe-Confcommercio. Oltre la metà di queste attività si trova nei centri delle città, sempre più a rischio desertificazione. La speranza è che il mezzo lockdown abbia una durata circoscritta nel tempo: solo nel mese di dicembre, valuta il Centro studi di Confcommercio, la spesa complessiva per consumi arriva a circa 110 miliardi di euro su un totale annuo di 900 miliardi.

Dura anche Confesercenti. Con le nuove restrizioni anti-Covid si rischia di vedere 110mila attività abbassare definitivamente le serrande quest’anno, hanno lanciato l’allarme, con la riduzione complessiva della spesa delle famiglie nel 2020 che potrebbe raggiungere i 95,8 miliardi.

11 Commenti

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  • Ma esiste solo la movida in questo paese? Ma qualcuno lo sa quanti padri di famiglia che hanno difficoltà ad andare avanti?

  • Ancora che insistete….contro De Luca?..e mo acchiappatevi l’ordinanza nazionale,così imparate

  • X il resto a casa. Giusto! Ieri ho visto un servizio televisivo su Torino. Il giornalista si rammaricava che ci fosse poca gente mentre, testuali parole, “fino a ieri era pieno di ragazzi con il bicchiere in mano”. Se questo è il modo di trascorrere il tempo, meglio ripensare tutto.

  • 08:07 – forse non hai capito che i commercianti sono padri di famiglia come gli altri. Resti a casa? Bravo, si vede che sei il solito statale menefreghista. Mi raccomando vai sul balcone e non rompere le scatole.

  • Che c’entra!! Qui si parla di categorie danneggiate dalle chiusure!! Che ci siano poi altre persone in difficoltà è ovvio!!

  • Infatti, le persone per bene non fanno rumore, soffrono in silenzio perché hanno una dignità. Vanno avanti per la loro strada sperando che andrà tutto bene senza protestare in piazza ma stringendo in silenzio la cinghia. Non è colpa di nessuno se c è un’epidemia, con chi vogliamo prendercela? Pazienza e che tutto di risolva per il meglio.

  • eh scem e se l’economia va a farsi benedire arò i pigl e sord p campà e famigl?

  • Trent’anni fa a Salerno ce stéven 2 bar x quartiere e miezz’ ristorante al centro. Si campava lo stesso, anche meglio….mo se chiuren bar e ristoranti crolla l’economia. Ridicoli

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