I poliziotti, infatti, hanno appurato che lo spacciatore aveva avviato un’attività illecita di spaccio con tali consegne in città. L’uomo è stato quindi controllato e trovato in possesso di un pacchetto di sigarette al cui interno vi erano tre involucri contenenti cocaina e crack.
Anche l’auto utilizzata per il reato è stata sottoposta a perquisizione ed al suo interno è stata trovata la somma di 900 euro in banconote di vario taglio ed altre quattro dosi di cocaina crack che il pusher nascondeva all’interno di un dispositivo telecomando, in particolare nel vano batterie.
I Poliziotti hanno quindi perquisito anche l’abitazione dello spacciatore ed, in un armadio, hanno rinvenuto altri due involucri della stessa sostanza. Per E.P. è scattato l’arresto con l’Autorità Giudiziaria che ne ha disposto la traduzione agli arresti domiciliari.
E vai così
Domiciliari? Ma lo vogliamo capire che un magistrato non può e non deve decidere? Si deve limitare solo ad applicare una breviario, lo apre e a seconda del reato deve dire che fine deve fare il soggetto, ma per reati così solo il carcere, l’indomani la direttissima e ritorna in carcere. Questa è la legge in uno Stato democratico che tutela le libertà dei propri cittadini, altrimenti dove vi è potere discrezionale nasce la dittatura dove la legge non è uguale per tutti!