AstraZeneca e «trombosi rare»: per l’EMA i benefici superano i rischi

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L’Agenzia europea del farmaco (Ema) si è pronunciata nuovamente sul vaccino anti-Covid prodotto da AstraZeneca, che da diverse settimane è al centro di ulteriori indagini rispetto ad alcuni casi di trombosi segnalati in vari Paesi. L’Ema ha concluso che dei casi molto rari di insoliti coaguli nel sangue con piastrine basse potrebbero essere classificati come reazioni avverse molto rare del vaccino AstraZeneca.

“Il nostro comitato di sicurezza continua a ritenere che i benefici del vaccino superano i rischi di reazioni avverse collegate al vaccino. Il coronavirus continua a mietere moltissime vittime”, ha sottolineato Emer Cooke, direttrice dell’Ema, precisando però che l’Agenzia non è riuscita a riscontrare particolari rischi per alcune categorie di persone.

“Continueremo a monitorare le evidenze scientifiche e se necessario comunicheremo nuove raccomandazione. Questo caso ci mostra le sfide di una campagna di vaccinazione di massa. E ci mostra anche come il nostro comitato di vigilanza stia funzionando”, ha aggiunto Cooke passando poi la parola alla presidente del Prac, Sabine Straus:

“I rischi sono molto rari e i benefici sono di gran lunga superiori. I casi segnalati sono stati riscontrati solo nell’area dell’Unione europea e del Regno Unito. La nostra conclusione è che questi eventi di coaguli potrebbero essere degli effetti avversi molto rari del vaccino, ma i dati disponibili attualmente non ci permettono di determinarne le cause. Rispetto alle informazioni che abbiamo non possiamo determinare se ci siano precisi fattori di rischio, come l’età o il genere, e pertanto non possiamo dare indicazioni specifiche in questo senso. AstraZeneca dovrà condurre degli studi per investigare ulteriormente queste reazioni”.

I ministri della Salute dell’Unione europea ora dovrebbero incontrarsi a breve per stabilire la linea comune. Negli ultimi giorni diversi Paesi avevano deciso in autonomia di sospendere l’uso del vaccino della farmaceutica anglo-svedese sui soggetti più anziani. Ora che l’Ema si è pronunciata ulteriormente gli Stati membri dovranno decidere una linea comune da seguire.

A marzo il via libera dell’Ema dopo alcuni casi sospetti di trombosi

Già lo scorso marzo l’Agenzia si era riunita per analizzare alcune segnalazioni di trombosi venose cerebrali riscontrate dopo il vaccino. Eventi a cui era seguita anche una sospensione delle somministrazioni in diversi Paesi, tra cui l’Italia. L’Ema in quell’occasione aveva sottolineato che il vaccino fosse “efficace e sicuro, non associato al rischio di sviluppare trombi o coaguli del sangue”.

E appena qualche settima fa la direttrice dell’Ema aveva ribadito come i benefici superassero di gran lunga i rischi, precisando però che avrebbero comunicato nuove istruzioni per i medici se si fossero riscontrate delle relazioni tra “gli eventi rari di trombosi e il vaccino”.

Fonte www.fanpage.it

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