Vaccino AstraZeneca, Cts: somministrare solo a over 60. Pfizer o Moderna per seconda dose

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È arrivato il parere del Cts sull’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca: è “fortemente raccomandato” per gli over 60. Per la seconda dose, a chi ha meno di sessant’anni verrà somministrato Pfizer Moderna. L’uso del farmaco per le fasce di età più giovani è tornato sotto esame dopo alcuni episodi verificatisi nei giorni scorsi

La linea espressa dal Comitato tecnico-scientifico è condivisa dal ministro della Salute Roberto Speranza: i pareri “del Cts sul vaccino saranno tradotti dal governo in modo perentorio e non solo come raccomandazioni”, ha detto

Come spiegato dal coordinatore del Cts Franco Locatelli, le indicazioni sull’uso del vaccino AstraZeneca sono state rivalutate perché è mutato lo scenario: il rapporto tra benefici e potenziali rischi legati a trombosi rare cambia in funzione dell’età. Per gli under 60 va preferita la vaccinazione eterologa

La decisione di somministrare AstraZeneca solo agli over 60 “avrà qualche impatto sul piano” vaccinale, che verrà mitigato “fra luglio e agosto“. A dirlo è il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, che ha comunque sottolineato che c’è la “sostenibilità logistica” per cambiare il piano

Ci sarà dunque una riorganizzazione della campagna vaccinale, basata sulla somministrazione delle diverse tipologie di vaccino a seconda delle età. Prima della decisione del Cts, le Regioni si erano mosse in modo sparso

La Sicilia aveva già sospeso il vaccino anglo-svedese in via cautelativa sotto i 60 anni

La Campania aveva revocato l’open day per la somministrazione di AstraZeneca sui cittadini di Napoli dai 18 anni in su, previsto per giovedì 10 giugno: ha trasformato l’evento in un open day con i farmaci di Pfizer e Moderna

Nell’ultimo periodo sono molte le Regioni che hanno organizzato open-day di vaccinazione con il farmaco di AstraZeneca aperti anche ai giovani (in foto, un evento a Torino). Diversi esperti hanno sollevato dubbi su queste iniziative, ricordando proprio che l‘Aifa raccomanda di somministrare il vaccino dai 60 in su

Uno dei casi che ha spinto il Cts a una nuova strategia è stato quello di una ragazza 18enne di Genova, morta – dopo essere stata ricoverata all’ospedale San Martino del capoluogo ligure – a causa di una trombosi al seno cavernoso. La giovane, lo scorso 25 maggio, aveva partecipato all’open day con AstraZeneca organizzato dalla Regione Liguria

Un episodio simile è successo a una donna di 34 anni di Savona, ricoverata in terapia intensiva sempre al San Martino di Genova, che “è stata sottoposta a fibrinolisi di alcuni trombi presenti nella parte venosa del circolo epatico con buoni risultati”, come ha fatto sapere il policlinico. Il 27 maggio aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca

“Dai dati pubblicati su Science ad aprile riferiti al Regno Unito, è emerso che il rischio di complicazioni gravi di questo vaccino, come la trombosi associata a trombocitopenia, tra i 20 e 29 anni era di 1,1 per 100.000, mentre il rischio di avere una forma grave di Covid per quella fascia d’età va da 0,8 a 6,9 per 100.000″, ha spiegato l’immunologo Giuseppe Remuzzi

L’Ema – Agenzia Europea per i medicinali – “ha scelto di non sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d’età, lasciando la decisione ai singoli Stati, in base alle loro esigenze”, ha concluso Remuzzi

Il 10 giugno l’Aifa, nel suo quinto Rapporto di Farmacovigilanza sulle vaccinazioni, ha fatto sapere che i casi di trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria di AstraZeneca sono in linea con quanto osservato a livello europeo: 1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate e prevalentemente in persone con meno di 60 anni. Nessun caso è stato invece segnalato dopo la seconda dose

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