Long Covid, da febbre a mialgie: tutti i sintomi e le indicazioni dell’Iss

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L’Istituto superiore di Sanità ha fatto il punto sul cosiddetto “long Covid”, ossia la persistenza di sintomi, come fatica, astenia, febbre e mialgie, che non si esauriscono nelle prime settimane della fase acuta sintomatica. L’Iss ha pubblicato online il report “Indicazioni ad interim sui principi di gestione del Long-Covid

“A distanza di oltre un anno dall’inizio della pandemia da Sars-CoV-2 – si legge nel report – un numero importante di persone colpite da COVID-19 presenta manifestazioni cliniche che non si esauriscono nelle prime settimane della fase acuta sintomatica, ma possono prolungarsi precludendo un pieno ritorno al precedente stato di salute”

L’Iss spiega che la condizione di long Covid ha richiesto la creazione di percorsi locali di diagnosi e assistenza basati su un approccio multidisciplinare. Le manifestazioni cliniche sono molto variabili e i sintomi sono numerosi ed eterogenei

Il long Covid può riguardare soggetti di qualunque età e con varia gravità della fase acuta di malattia. L’ampiezza dello spettro sintomatologico rende difficile la valutazione epidemiologica

Le manifestazioni sono state divise in due categorie: manifestazioni generali manifestazioni organo-specifiche. Tra le prime, l’Iss rileva fatica persistente/astenia, stanchezza eccessiva, febbre, debolezza muscolare, dolori diffusi, mialgie, artralgie, peggioramento dello stato di salute percepito, anoressia, riduzione dell’appetito, sarcopenia

Per quanto riguarda le manifestazioni organo-specifiche, si evidenziano problemi polmonari come dispnea, affanno e tosse persistente. Tra gli altri sintomi, però, sono stati segnalati anche disturbi cardiovascolari, neurologici, gastrointestinali, psichiatrici. L’Iss segnala che è perciò molto importante l’identificazione del paziente Long Covid

Per gli specialisti la valutazione delle persone affette da questa condizione deve essere multidimensionale e comprendere numerosi aspetti clinici, funzionali, cognitivi, psicologici e nutrizionali

L’Iss ritiene fondamentale svolgere valutazioni complete della storia clinica che tengano conto della storia di Covid-19 acuto; della natura e gravità dei sintomi precedenti e attuali; della tempistica e durata del sintomi dall’inizio del Covid acuto

Inoltre si deve analizzare la storia di altre condizioni di salute; il trattamento farmacologico attuale e pregresso; i segni e i sintomi specifici del long Covid; l’impatto psicologico e sugli aspetti nutrizionali e la presenza di nuovi sintomi cognitivi

Queste informazioni, si legge nel report, rappresentano un set minimo di valutazioni da svolgere nei pazienti che presentino sintomi attribuibili al COVID-19 per più di 4 settimane dall’infezione acuta, e possono essere raccolte da operatori sanitari o tramite questionari autocompilati e autogestiti dal paziente

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