Vaccino, terza dose in Israele. E in Italia? Cosa dicono gli esperti

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Mentre in Israele sono partite le somministrazioni della terza dose del vaccino Pfizer agli over 60, in Italia continua il dibattito su un eventuale altro richiamo del siero anti-Covid. Ecco quali sono le posizioni degli esperti

REZZA: PROBABILE TERZA DOSE A IMMUNODEPRESSI – “Nel giro di un mese bisognerà decidere chi vaccinare e in quali tempi con la terza dose: è una decisione che va meditata bene ma probabilmente le persone più fragili e immunodepresse avranno una terza dose ma non abbiamo ancora deciso quando. Sulla terza dose c’è indecisione perché non ci sono ancora evidenze forti per poter dire che la faremo a tutti piuttosto che ad alcuni”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza

REZZA: AZIENDE STANNO LAVORANDO A VACCINI ADATTATI A VARIANTI –  Sempre Rezza ha aggiunto: “Non si sa ancora se nel caso della terza dose sarà necessario effettuarla con un vaccino adattato alle varianti. Di fatto le aziende stanno lavorando a vaccini adattati. Al momento teniamo aperte le opzioni e le decisioni anche prese dall’Ue guardano alle due alternative per non rimanere scoperti, Se ci si vaccinasse oggi si userebbero i vaccini esistenti ma bisognerà valutare se fra alcuni mesi saranno necessari vaccini adattati”

CRISANTI: TRA UN MESE VEDREMO DATI ISRAELE – “Il dibattito sulla terza dose di vaccino è  giusto che sia iniziato ed è  giusto che il governo preventivamente si approvvigioni. Israele ha iniziato a somministrarla e tra un mese o un mese e mezzo avremo abbastanza dati per capirne l’impatto. Siamo su territorio sconosciuto, via via che i dati si accumulano, determinate cose diventano legittime e praticabili. Non possiamo inventarci se fare la terza o quarta dose”, ha detto Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Universita di Padova

PREGLIASCO: STRATEGIA SIMILE A VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE – Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco “bisognerà valutare se l’infezione ancora si diffonderà ampiamente e poi a chi” somministrarla. “Penso che in primis vada ai soggetti fragili e più esposti, in una strategia simile a quella della vaccinazione antinfluenzale. Poi si vedrà alla luce di una evoluzione che potrebbe rendere necessario ancora un rinforzo per tutti”

GALLI: DATI ANCORA LIMITATI – “Sulla terza dose sono un po’ sconcertato. A parlare molto di terza dose è soprattutto la casa farmaceutica che produce il vaccino ma lo fa sulla base di dati limitati. Sicuramente provoca un’impennata di anticorpi ma quello che dobbiamo chiederci è: serve? A chi ha ancora una risposta immune più che accettabile? Il punto è che non si vuol andare a vedere se la gente ha risposto o meno al vaccino e questo secondo me è un importante errore”. E’ il parere di Massimo Galli, direttore di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano

SIGNORELLI: PREMATURO PENSARE ORA A TERZA DOSE – Pensare ora a una eventuale terza dose di vaccino è prematuro, anzi “pericoloso”, perché distoglie l’attenzione dall’obiettivo principale: vaccinare gli anziani con la seconda. È quanto afferma in un’intervista al Corriere della Sera l’epidemiologo e ordinario di Igiene all’università Vita e Salute San Raffaele, Carlo Signorelli. Inoltre resta ancora da capire se la terza dose sia davvero necessaria: “Non c’è alcuna conferma – ricorda l’esperto – che dopo 6 mesi dall’inizio del ciclo vaccinale le difese scendano”

COSTA: ASPETTIAMO INDICAZIONI SCIENTIFICHE – Il dibattito interessa anche la politica che, secondo quanto spiegato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, “sta aspettando quelle che saranno le indicazioni scientifiche”. Costa ha aggiunto che “in base alle evidenze scientifiche è presumibile che si arriverà a una terza dose, si tratta di capire quale sarà la scadenza per effettuarla. Qualora dovesse esserci questa necessità dovremmo iniziare con le fasce più deboli, come anziani e persone fragili. La struttura è pronta, siamo preparati per la terza dose”

SILERI: “SOLLECITATA TERZA DOSE A FRAGILI” – Anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha parlato dell’eventuale richiamo: “Ho scritto più volte alla Direzione generale della prevenzione del Ministero della salute, sollecitando un provvedimento che preveda la terza dose per coloro che hanno problemi immunologici e coloro che presentano gravi fragilità. Ho inoltre sollecitato affinché venga predisposto un atto analogo per tutti coloro che hanno fatto il vaccino ad inizio della campagna vaccinale, come ad esempio gli operatori sanitari”

ZAIA: NON SI DICA CHE DECIDE LA POLITICA – Sull’ipotesi dell’avvio di una terza dose di vaccino anti-Covid “vedo che il mondo scientifico ha già iniziato il suo valzer estivo; si chiudano in una stanza, facciano un conclave, decidano e ci dicano se dobbiamo fare la terza dose oppure no. Che non venga fuori che la politica decide delle dosi”. Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia.  “Il mondo scientifico – ha aggiunto Zaia – deve dirci quanto durano le coperture anticorpali, deve dirci se il guarito deve avere veramente una vaccinazione oppure no”

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