Bonus auto, finiti i fondi per elettriche e ibride plug-in. Resta il nodo rifinanziamento

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Sono finiti i fondi che nel 2018 lo Stato, durante il governo Conte, aveva stanziato per il rinnovo del parco auto italiano. Il bonus era stato introdotto per incentivare la sostituzione delle vecchie automobili con quelle elettrificate (elettriche e ibride plug-in), ma il boom di questa nuova quota di mercato supera il 10% contro lo 0,5% del 2018, con il conseguente esaurimento anzitempo della dote statale. Nei prossimi mesi bisognerà vedere se saranno introdotti nuovi eco-incentivi

Ecco dunque che per la prima volta in quasi tre anni i fondi con le risorse messe a disposizione dal governo per le auto elettriche e ibride plug-in sono esauriti. Restano a disposizione invece i fondi per i veicoli a benzina e diesel a basse emissioni di CO2: si tratta di 144 milioni di euro

Bisogna capire ora che decisioni prenderà il presidente del Consiglio Mario Draghi: intanto è certo che  passa in secondo piano l’impossibilità di fruire del bonus ridotto previsto dalla legge di Bilancio 2021, data dall’interpretazione ufficiale della norma che lo aveva introdotto a dicembre 2020

Le somme stanziate per gli incentivi all’acquisto di veicoli, e disponibili per il 2021, secondo quanto ricorda il sito del ministero dello Sviluppo economico, avrebbero dovuto sostenere l’acquisto di vetture nuove con emissioni di CO2 comprese tra zero e 60 g/km, ma tali risorse sono finite

Le auto con emissioni di CO2 comprese tra zero e 60 g/km sono nello specifico quelle elettriche e le ibride con batterie ricaricabili con la spina, in grado di percorrere alcune decine di chilometri senza avere bisogno del motore a combustione

Per questa categoria di vetture sono ancora disponibili 57,5 milioni che sono stati inseriti nel cosiddetto “extrabonus” del 2021. Si tratta di un contributo supplementare dell’importo di 1.000 euro (2.000 in caso di rottamazione) che è stato previsto dall’ultima legge di Bilancio (legge 178/2020, comma 652). Tale supplemento è in vigore da gennaio scorso e si aggiunge al bonus principale nel caso in cui il venditore ci metta uno sconto almeno di pari entità

I dubbi però rimangono sull’extrabonus: continuerà ad essere erogato anche dopo l’esaurimento del bonus principale oppure scomparirà insieme a lui, venendo considerato esaurito in automatico?  Il Ministero dello sviluppo economico ha bloccato la piattaforma di prenotazione anche per l’extrabonus e questo non fa dunque ben sperare

Il mercato delle auto elettriche o ibride plug-in resta proibitivo per molti, tenuto conto del costo di tali vetture. Per cui solo contributi importanti come quelli che sono stati appena bloccati, e rispettivamente pari 8.000 e 4.500 euro, in caso di rottamazione, possono alimentare questa fetta di mercato con nuovi acquisti da parte dei consumatori

Dal 2019 si sta cercando di incentivare la produzione delle auto elettrificate anche in Italia, in modo tale da colmare i ritardi di produzione e consegna che si sono nel frattempo accumulati. Il Mise, nello specifico, sta marcando stretto Stellantis  affinché riconverta la fabbrica motori di Termoli in una delle cinque gigafactory destinate a produrre le sue batterie

L’impatto della fine degli eco-incentivi potrebbe avere ripercussioni enormi sulle vendite. Si parla 40mila immatricolazioni mancate. L’allarme è lanciato da Francesco Naso, segretario generale Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica: “Possiamo perdere 20-25mila di immatricolato elettrico e altri 15mila di ibride plug-in. C’è incertezza sul 2022, legata sia alla mancanza degli incentivi che ai problemi con le materie prime e i chip per l’industria; il rischio è che il mercato italiano non sia più appetibile”

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