Purtroppo, ogni regione adotta modelli organizzativi autonomi rispetto al numero di posti dedicati”. Sembra essere “rientrato il problema di chi non vuol essere intubato, anche perché i numeri inferiori di pazienti che vi arrivano permettono rapporti piu’ sereni e maggior dialogo con gli operatori sanitari”. Non è invece rientrato lo stress di questi ultimi.
“Seppure la mole di lavoro non ha piu’ quei ritmi forsennati dello scorso anno, comunque, – conclude Giarratano – soprattutto in alcune strutture piu’ grandi che fanno da riferimento per i pazienti Covid-19 a un ampio territorio, lo stress di dover lavorare totalmente bardati, su pazienti a elevata mortalità, aumentando il rischio di contagio per se stessi e i propri cari, c’è ancora. E ormai si prolunga da tanti, troppi mesi”.
Tre tipologie di pazienti, ma non ne viene citata manco mezza, grande informazione come sempre.