Scuola, dopo due anni di pandemia tornano le gite: uno studente su 4 è già partito

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Agognate, fantasticate, amate. Dopo due anni di stop causa Covid, con la fine dello stato d’emergenza tornano anche le gite scolastiche. Un momento atteso che segna un altro passo verso il ritorno alla normalità

Secondo un sondaggio condotto dal portale Skuola.net su un campione di 5.000 alunni delle scuole medie e superiori, quasi 9 su 10 non vedono l’ora di partire in tempo utile per la fine dell’anno, anche se la gita sarà prevalentemente in Italia, con andata e ritorno in giornata.

Qualche scuola ha tentato di efettuare delle “prove tecniche” sin dai primi mesi dell’anno scolastico in corso: uno studente su 4 dice che già nei mesi scorsi il proprio istituto ha organizzato delle attività. Ma nella stragrande maggioranza dei casi si è trattato di esperienze di una sola giornata (68%) o al massimo con una notte fuori (16%).

Si è comunque deciso di restare nei paraggi: il 36% è stato portato a fare una visita in luoghi d’interesse della propria città, mentre il 43% si è mosso all’interno della propria regione o in quelle vicine.

Le norme consentivano infatti di pianificare spostamenti da zona bianca a zona bianca, ma non derogavano all’obbligo di possesso del Green Pass anche da parte degli studenti per accedere a mezzi di trasporto, strutture ricettive o museali.

Ora, con la cancellazione del “sistema a colori” e l’allentamento delle misure anti-Covid, diventa molto più semplice programmare un viaggio di istruzione.

Oltre un quarto (28%) dei ragazzi intervistati ha raccontato che la propria scuola ha già pianificato una gita per le prossime settimane e un ulteriore 18% afferma che l’organizzazione è in dirittura d’arrivo. Ma in un caso su 2 si tratterà sempre di una gita di un solo giorno, senza pernottamento.

Ci sarà tuttavia chi dovrà rinunciare del tutto alla trasferta, come hanno deciso alcune scuole. Una prospettiva che i ragazzi fanno fatica a digerire: alla stragrande maggioranza (67%) di quanti non dovrebbero partire dispiacerebbe davvero se la gita di fine anno non si dovesse svolgere

Gli unici che non sembrano “strapparsi i capelli” sono i maturandi, forse distratti da un esame che torna a spaventare. E così quasi la metà (46%) accetterebbe di buon grado l’assenza del viaggio di fine anno.

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