La propaganda e l’incoscienza: lo psico-dramma della politica italiana (di G. Fauceglia)

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L’improvvisa drammatizzazione imposta da Draghi con la convocazione urgente del Consiglio dei Ministri di giovedì, ha rimesso in primo piano una questione che si trascina da tempo e che impedisce, nonostante la drammaticità del momento, ogni decisione anche con riferimento alle scelte che obbligatoriamente devono essere fatte in tema di concorrenza e di giustizia per accedere ai fondi del PNRR, senza considerare quelle, altrettanto rilevanti, connesse all’adesione dell’Italia ai Trattati internazionali.

E’ a tutti evidente la morsa a tenaglia in questi giorni condotta dalla Lega, in toni minori e contraddittori (del resto è difficile seguire il presunto “pensiero” di Salvini), e dal Movimento 5Stelle, nella parte non governativa (ma non tutta, basta leggere le dichiarazioni del Sottosegretario agli Esteri, on. Manlio Di Stefano).

In prospettiva, sembra nuovamente intravedersi quella convergenza dannosa che agli inizi dell’attuale legislatura ha portato alla formazione del governo giallo-verde, la peggiore esperienza che il Paese ha conosciuto al tempo della Repubblica.

Ora esaminiamo i fatti. E’ indubbio che per quanto riguarda i rapporti atlantici e quelli con l’Unione Europea, sia la Lega che i 5Stelle hanno un sostanziale retroterra di negazione dei principi che reggono l’adesione dell’Italia alla comunità internazionale di riferimento storico del Paese: è nota la posizione del Movimento per la fuoriuscita dell’Italia dalla NATO, così come quella della Lega per una sostanziale devitalizzazione dell’appartenenza all’Unione Europea.

Sono, altresì, noti i legami con la Russia di Putin sia della Lega che dei 5Stelle, se solo si pensa che il defenestrato Presidente della Commissione Esteri del Senato (5Stelle) addirittura esponeva la “Z” di Putin ed amava esaltare la “liberazione dell’Ucraina dalle incrostazioni naziste” (sic !); per non parlare dei candidati alternativi proposti, provocatoriamente, dal Movimento alla stessa Presidenza, tutti apertamente schierati contro l’ “Impero del Male”, cioè gli Stati Uniti d’America, e tutti fortemente critici nei confronti dell’Unione Europea (un bel viatico per chi, proprio in questi contesti, deve rappresentare l’interesse nazionale).

Invero, sono gli stessi soggetti – mai smetterò di chiedere un’ inchiesta, non solo giornalistica, sulle vicende – che hanno accresciuto la dipendenza dell’Italia dal gas russo, pilotando masse di disinformati, che ancora oggi sui social conducono campagne di opposizione ad ogni alternativa scelta energetica.

Queste forze politiche fingono di ignorare, che la Federazione Russa ha invaso uno Stato indipendente, che sono stati bombardati 200 ospedali e scuole, che sono morti ormai migliaia di inermi cittadini ucraini, che sono stati compiuti dall’esercito russo crimini di guerra (deportazione di migliaia di ucraini in Siberia, stupri e violenze sulle donne, ormai accertati e documentati); per non parlare della sorte che attende i militari che si sono arresi nelle acciaierie Azovstal (reduci in mano ai russi che attendono l’ergastolo o la pena di morte).

Sempre in “buona  fede”, che è – come recita un vecchio proverbio – “un prato d’erba che gli asini mangiano”, una parte del popolo italiano – che è sempre “in buona fede” (come ricordava Longanesi) – predica una trattativa diplomatica, ben sapendo che proprio la Russia a ciò si oppone.

Il Movimento 5Stelle (e il suo organo di stampa ormai ufficiale) si oppone strenuamente ad ogni ipotesi di cambiamento della Giustizia, nell’evidente alleanza con settori che intendono conservare l’esistente (cioè, il nulla e il disastro !!); mentre la Lega contrasta ogni ipotesi di riforma del settore della concorrenza, neppure distinguendo tra veri interessi nazionali e necessità di aprire al mercato settori in cui proliferano da decenni soggetti che godono di vere e proprie rendite di posizione (quanto costa oggi prendere un ombrellone e una sdraio ?? quanto si paga per un taxi a Roma o a Milano ?? ).

Tutto questo per iniziare  una campagna elettorale senza contenuti e sostanza, affidata ai soliti propagandisti che diffondono il loro seme di ignoranza tra la popolazione (che è sempre “in buona fede” !!).

In sostanza, il tentativo evidente è di portare Draghi alle dimissioni, per Conte si tratta addirittura di una presunta rivincita personale, così gettando il Paese nel caos più completo e pregiudicando l’arrivo dei fondi (già, per altro, spesi male !)  del PNRR.

Ora, giudicate voi, sempre “in buona fede” !!!

Giuseppe Fauceglia  

1 Commento

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  • Non c’è mai da andare fieri quando si parla della politica, in Italia, un paese che si dimostra eternamente molle nel decisionismo, incapace di scelte coraggiose nel resettare un sistema che fa acqua da tutte le parti, stretto tra mala politica, corruzione, incapacità di avere governi solidi e duraturi. Sforziamoci di capire perchè lo Stato democratico non funziona. Lo Stato trae la sua ragion d’essere per regolare i rapporti tra i cittadini e fare in modo da assicurare ordinato progresso, giustizia, benessere e civile convivenza . Le regole da rispettare per raggiungere questo risultato sono le Leggi, approvate da un parlamento di intermediari dei cittadini, scelti attraverso il voto da liste di diverso orientamento chiamati Partiti. Un partito rappresenta, come dice il nome, solo una parte dei cittadini, è portatore di istanze riferite, si badi bene, non all’interesse generale dello Stato, ma solo quelle di particolari gruppi economici o sociali. Dopo il voto, i partiti che ottengono la maggioranza di voti formano il governo i restanti una minoranza senza particolare rilevanza decisionale, specialmente col metodo maggioritario. La contraddizione di fondo è: lo Stato è nato per perseguire il bene comune, ma come può raggiungere questo obiettivo se le leggi sono scritte da gruppi che rappresentano gli interessi di una sola parte, (basta pensare alle leggi ad-personam fatte nell’era berlusconiana)? Come si può mai raggiungere una giustizia sociale, ridurre le diseguaglianze economiche, far funzionare con efficienza l’apparato statale, se i suoi rappresentanti sono settari e concentrati sulla difesa del loro potere? Come lo Stato può avere autorevolezza, quando l’integrità morale o la competenza dei parlamentari è discussa e il sistema elettivo è falsato da voto di scambio e l’astensionismo massiccio. E’ giusto definirla democrazia se un partito che rappresenta il 17% dei votanti blocca ogni tentativo di riforma perchè ha più a cuore mantenere privilegi di gruppi ristretti anzichè evolvere verso una maggiore giustizia sociale, I partiti rappresentano l’intralcio alla democrazia e non il mezzo per realizzarla

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