“Cazzetteria” nel vicolo caro al poeta Gatto, Salerno si spacca tra moralisti e favorevoli

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Salerno discute e si divide sull’apertura, che avverrà nella prima serata di oggi, mercoledì 19 ottobre, della prima “cazzetteria” in un vicolo del Centro storico della città.

Un vicolo non qualunque, perchè il vicolo della Neve  fino a qualche anno fa ospitava una delle pizzerie-trattorie più frequentate e del capoluogo e perchè era molto caro al poeta Alfonso Gatto.

Il punto vendita di dolciumi con forme sexy (peni e vagine) ha suscitato un’infinità di reazioni. Solo sulla pagina Facebook di salernonotizie.it sono stati quasi un migliaio i commenti alla notizia che il nostro sito web ha rilanciato per primo, dopo l’anticipazione social del giornalista salernitano Gabriele Bojano.

C’è chi ha gridato allo scandalo. Chi ha parlato di oltraggio. Chi ha bollato come vergognosa l’operazione commerciale. Chi tira in ballo l’amministrazione comunale, accusandola di non essersi opposta a concedere l’autorizzazione.

E chi, invece ha applaudito all’iniziativa ricordando che attività simili sono state aperte un po’ dappertutto in Italia e sono il segno dei tempi che cambiano e anche una sorta di “attrazione” per un vicolo del centro storico che ormai da anni risultata poco frequentato e quasi dimenticato.

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9 Commenti

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  • Chiuderà inesorabilmente prima dell’estate….
    Sempre che non sia una delle tante attività “lavatrici”.
    Confido nell’intelligenza dei ragazzi salernitani che non hanno bisogno di queste inutili trasgressioni e di qualche risatina forzata con il dolcetto fallico tra le mani….

  • Ma figuratevi, fosse per me farei la zizzeria, dove venderei cassatine leggermente modificate e la gente sarebbe obbligata a farsi i selfie mettendosele a mo’ di reggiseno.

  • quanti moralisti? saranno gli stessi che spulciano video e foto hot? Chi lo sa!!!!!!!!!!!!

    Se le strade di parigi sono piene di sexyshop che non danno disturbo a nessuno, anche se turista, perchè a Salerno i soliti provinciali devono mettere veto?

    Credo che il silenzio giochi a sfavore di queste iniziative meglio di cento voci che alimentano la curiosità verso l’iniziativa stessa; se il pubblico, l’utente, il turista sarà disturbato dal tipo di vendita non acquisterà, semplicemente!

    Diversamente i moralisti dovranno farsene una ragione.

  • Salerno citta’ bigotta e poi tra l’altro dite allo scemo che ha detto che nel vicolo dei poeti si mangia bene , che il ristorante che ci stava prima per tanti anni servito pasta e patan congelata di una settimana

  • Onestamente non mi interessa minimamente .
    Girando un po per qualche città europea posso dire tranquillamente che Salerno è una piccola città dove fa scalpore una notizia del genere ..
    Ps mi raccomando fate la fila per comprare cazzate e fesserie varie …

  • Credo che possiamo essere migliori di così. Tutti. Per crescere come persone e come comunità un primo passo da compiere è quello di dirsi le cose chiaramente, motivo per cui penso che le critiche esposte in maniera costruttiva e senza inutile vena polemica siano fondamentali. Parto da un principio di pancia, da un desiderio che partendo dallo stomaco attraversa il cuore ed arriva dritto fino al mio cervello, in parole povere ed evitando l’utilizzo di figure retoriche esprimo chiaramente quel che ho provato leggendo questo articolo: voltastomaco.
    Non voglio essere severo, ma sono costretto ad esserlo per coerenza con me stesso e per la speranza che nutro nei confronti di un mondo migliore. L’informazione è uno pilastri fondamentali del mondo in cui viviamo, essa condiziona enormemente la nostra visione del mondo, s’intrufola nei nostri discorsi con amici o parenti, nelle riflessioni che si fanno con le braccia dietro la schiena mentre si cammina da soli per strada ed il vento salernitano soffia. Insomma, in maniera consapevole o inconsapevole (mi auguro che l’”articolo” sia stato scritto in 5 minuti ed in maniera inconsapevole per via della minima, se non assente, capacità di riflessione che vi ho trovato) anche un articolo direi più che dimenticabile come questo ha delle conseguenze e degli effetti sul pensiero delle persone e sul dibattito cittadino.
    Arrivo al punto. Perché scrivere un “articolo” di questo tipo? Per fortuna in una struttura di pensiero così elementare non è necessario mi sforzi per individuare il movente dell’autore. Innanzitutto il titolo ha un obiettivo chiaro e semplice, creare contrasto. Non esistono opinioni, non esistono pensieri. Esistono i favorevoli ed i contrari. Schifosamente polarizzante. Dato che l’opinione dell’autore è come sempre accade per questo giornale assolutamente pro amministrazione comunale le persone che sono considerate “contrarie “ non vengono chiamate “contrarie” ma persone “moraliste”, evito di mettere in evidenza il fatto che una persona moralista sia una persona che ha una rigorosa dipendenza, talvolta eccessiva, dai propri principi morali, ed in questo caso non mi sembra vengano messi in evidenza i principi morali quando piuttosto principi “culturali”. Quello che voglio mettere in evidenza è che questa polarizzazione indotta, per giunta formulata limitandosi a prendere i pensieri che piacevano all’autore dai social, e non con una reale inchiesta, non fa altro che continuare ad alimentare spaccature e divisioni, allontanando ogni possibilità di dialogo.
    Mi chiedo perché non dare spunti tangibili, fornire dati e successivamente un’ argomentazione piuttosto che riportare come fosse una chiacchiera bar “che il mondo va avanti ed in molte città ci sono punti vendita del genere”, magari si potrebbe contestualizzare il discorso è discutere del fatto che nonostante in molte città ci siano punti di vendita del genere non tutti i punti vendita vengano collocati in vicoli storici e “poetici”. Voi come dite? Perché non fare giornalismo che sia giornalismo invece di limitarsi a cavalcare odio e luoghi comuni?
    Commento con la speranza che la mia opinione venga considerata un’opinione (seppur dura) e non un attacco, non m’interessano le pagliacciate tipiche di questa città.
    Un ragazzo che non vi stima per niente e che non scrive per dire la sua, perché tanto sa che a nessuno frega niente della sua opinione, ma che scrive per farvi rendere conto che non tutti i vostri lettori sono idioti, e non è difficile rendersi conto di quanto in questo giornale non ci sia un briciolo di giornalismo ed onestà intellettuale. Spero cambierete.
    Buonasera

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