Manovra, via il reato per chi salda col fisco (nei casi meno gravi)

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In manovra potrebbe spuntare una sorta di moratoria per i reati fiscali minori. Non si tratta, tecnicamente, di una sanatoria o un condono penale, come recentemente hanno escluso la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ma “una causa estintiva per condotta riparatoria” limitata ai soli reati formali. E non quindi alla frode. L’ipotesi cui si lavora in queste ore al ministero della Giustizia di concerto con il ministero dell’Economia è circoscritta a reati come l’omessa dichiarazione e forse anche la dichiarazione infedele

Non vi rientrano invece le false fatturazioni. “Ciò su cui stiamo lavorando – ha spiegato il viceministro Francesco Paolo Sisto –  è la possibilità che, adempiere integralmente all’obbligazione fiscale, con una sanzione aggiuntiva, possa legittimare una sorta di causa estintiva per condotta riparatoria per reati meramente formali“. “I ministeri – ha poi aggiunto il viceministro di Forza Italia – stanno lavorando di concerto in queste ore per valutare se accompagnare alla pace fiscale queste disposizioni”

In questo caso la ratio sarebbe sostituire la sanzione penale con quella pecuniaria: chi paga interamente le tasse evase più una sanzione, chiude i conti con il Fisco e anche con la giustizia. L’ipotesi è accolta “con particolare favore” dai commercialisti, che chiedono di accompagnarla a una “riforma del sistema sanzionatorio, sia amministrativo che penale”

Attraverso l’integrale adempimento dell’obbligazione fiscale e mediante il pagamento di una sanzione aggiuntiva, secondo il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, si potrebbe dunque giungere “all’estinzione dei connessi procedimenti penali per reati meramente formali e scevri da condotte fraudolente”

Una strada, questa, che peraltro sarebbe in sintonia con l’auspicio dei fiscalisti di una revisione complessiva che “attraverso un’opportuna armonizzazione ispirata anche al principio del ‘ne bis in idem’, eviti il congestionamento dei tribunali per vicende penali spesso di scarsa rilevanza”

Immediata la reazione del M5S in commissione Bilancio alla Camera: “Il governo vuole un colpo di spugna sui reati tributari”, attaccano i pentastellati. Spetta poi al sottosegretario Federico Freni provare a portare la calma spiegando che si discuterà dei “testi depositati” e non delle dichiarazioni

“Dietro una serie di giri di parole rassicuranti, la manovra contiene 10 veri e propri condoni che maggioranza e governo, a parte la fantasia del linguaggio, non cercano neanche di nascondere”, sottolineano inoltre Pd e Idp sulle misure del capitolo pace fiscale: dalla definizione agevolata di controversie tributarie allo stralcio delle cartelle fino a mille euro. “Abbiamo presentato – dicono la capogruppo alla Camera Serracchiani, il capogruppo in commissione Bilancio Pagano e la deputata MGuerra – emendamenti per cancellare tutti i condoni”

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