Francia: riforma pensioni salva. Notte di scontri nel paese

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Dopo due mozioni di sfiducia bocciate, il parlamento francese ha deciso di adottare la riforma delle pensioni del governo Macron. La Francia è diventata un vero e proprio teatro di scontri e proteste.

La questione passerà adesso al consiglio costituzionale, dove sembra che 250 deputati e senatori abbiano già depositato una richiesta di referendum, presentata alla presidente dell’Assemblea Yael Braun-Pivet. Nel paese sono scesi in piazza centinaia di cittadini, che hanno manifestato a Parigi, Strasburgo, Lione, Tolosa, Digione e Lille.

La spinosa questione parlamentare ha scatenato l’ira del popolo francese.  A Strasburgo si sono riuniti un migliaio di cittadini, sono state prese d’assalto le vetrine di alcune banche, e sono stati appiccati roghi a cassonetti e insegne pubblicitarie.

Anche a Lille ci sono stati alcuni scontri in prossimità di Place de la République, mentre a Lione molti giovani hanno lanciato oggetti contro la polizia che ha risposto con cariche. Bombe carta, lacrimogeni e cariche anche a Nantes e Rennes.

La situazione è stata particolarmente drammatica a Parigi dove sono stati registrati circa 140 arresti. Il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, ha denunciato la modalità violenta degli agenti di polizia nei confronti dei manifestanti.

Nei disordini parigini sono rimasi feriti almeno undici agenti. Le manifestazioni si sono verificate a Les Invalides, all’Opéra, a rue de Rivoli, e alla Bastiglia. Sulla grande Avenue che conduce dal teatro dell’Opéra Garnier al Louvre, sono stati incendiati tutti i cassonetti che erano stracolmi visto il deposito accumulato dopo giorni di sciopero dei netturbini.

Immediate anche le reazioni politiche. “Dopo il rifiuto delle mozioni di sfiducia, la riforma delle pensioni è stata adottata. Siamo concentrati sulla sua attuazione, nelle migliori condizioni per i pensionati. Le squadre del governo lavorano su questo cantiere “, ha scritto sul suo account Twitter il ministro francese del Lavoro, Olivier Dussopt.

La reazione più dura viene da Marine Le Pen, che vorrebbe le dimissioni della premier Elisabeth Borne: “Deve lasciare il suo incarico, o il presidente deve farla dimettere”. La capogruppo del Rassemblement National considera il voto espresso come una sanzione chiara e di fondo sulla composizione del governo.

Le dichiarazioni dell’ex candidata alle presidenziali non sembrano però scalfire l’operato della premier Borne. “Sono determinata a continuare a portare avanti le trasformazioni necessarie alla Francia”. Ha infatti dichiarato di voler mettersi ad un tavolo con i suoi ministri “per consacrare tutta la sua energia a rispondere alle attese dei cittadini”.

Questa sera il Presidente, Emmanuel Macron, attende tutti i parlamentari che sostengono l’esecutivo, per poi fissare un vertice all’Eliseo con la premier Borne e i leader della maggioranza.

La Riforma in questione prevede l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni a partire dal 2030. Nel frattempo il termine di uscita dal lavoro salirà gradualmente di 3 mesi ogni anno. In Francia, attualmente, si va in pensione a 62 anni e da tempo era nell’aria la modifica del termine.

Olindo Nuzzo

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