Chiudono sportelli bancari nelle aree periferiche. Vuolo (FI – Gruppo PPE): “Comunità condannate

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Presentata a Bruxelles l’interrogazione alla Commissione europea rispetto ad un fenomeno diffuso che ha colpito e colpirà ampie aree del nostro Sud Italia. La desertificazione bancaria.

La desertificazione bancaria avviene quando le banche o le istituzioni finanziarie si ritirano o riducendo la loro presenza in determinate aree geografiche o comunità. Questo può accadere per diversi motivi, tra cui la ridotta redditività, i rischi finanziari o l’instabilità economica in quelle regioni. E, certamente, lo svuotamento dei Paesi e dei Villaggi ovvero i nostri ragazzi che fuggono in cerca di fortuna andando in città o, emigrando oltralpe.

“La desertificazione bancaria può avere un impatto significativo sulle comunità interessate. Ad esempio, la mancanza di servizi bancari può rendere difficile per le persone accedere a prestiti, conti correnti o servizi finanziari di base. Inoltre, le imprese locali possono trovare difficile ottenere finanziamenti per le loro operazioni o per espandersi. Questo può portare a una ridotta crescita economica, disoccupazione e svantaggi finanziari per gli individui che dipendono dai servizi bancari” spiega l’Onorevole Lucia Vuolo, Gruppo PPE / Forza Italia.

“Le crescenti difficoltà, tanto in Europa quanto in Italia, nel trovare un ATM per prelevare o versare denaro. Tranne qualche lodevole sforzo, come quello delle Banche di Credito Cooperativo, stiamo arrivando all’impossibilità per intere comunità di effettuare agevolmente le operazioni bancarie minime.  Una situazione simile aggrava una situazione ben nota a quelle popolazioni che nel corso degli anni hanno perso lo sportello postale, primo vero riferimento di ogni area rurale dei nostri territori – spiega ancora l’europarlamentare forzista che poi conclude – si è sempre detto che “senza soldi non si cantano messe”, a questo punto senza un punto postale ed ora bancario, vuoi vedere che a breve le comunità periferiche resteranno anche senza un prete ed una Chiesa?”.

L’interrogazione alla Commissione europea con richiesta di risposta scritta è stata promossa dalla giovane Europarlamentare On. Francesca Peppucci ed ha visto il coinvolgimento di tutta la Delegazione italiana del Gruppo del PPE.

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