Presunta discriminazione omofobica al Pronto soccorso di Salerno, il Gip archivia l’indagine

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Era il 13 agosto 2022 quando la notizia di una presunta discriminazione omofobica verso un infermiere dell’allora coordinatrice e del direttore del pronto soccorso del Ruggi di Salerno fece scalpore. Adesso, dopo oltre un anno, Biagio Tomasco, segretario generale della Nursind Salerno, si alza per difendere la giustizia e la trasparenza nei luoghi di lavoro. La sua voce suona come un grido di cambiamento in un caso che ha scosso la comunità salernitana.

Il caso, che risale all’agosto del 2022, ha recentemente visto la conclusione delle indagini da parte del Gip del Tribunale di Salerno con un’archiviazione, ma ha lasciato in sospeso molte questioni riguardanti la gestione della controversia e il trattamento riservato agli operatori sanitari coinvolti. Nonostante l’archiviazione, infatti, restano il danno di immagine al Ruggi, come l’allontanamento dell’allora coordinatrice dal Pronto soccorso e dell’infermiere che denunciava la discriminazione.

Tomasco ha espresso la sua profonda preoccupazione riguardo ai fatti e ha sottolineato la necessità di trasparenza e giustizia in questa vicenda. “Siamo contro ogni forma di discriminazione, ma allo stesso tempo siamo rispettosi del lavoro fatto dagli inquirenti e del giudizio di chi è sopra le parti a tutela della giustizia”.

Il segretario generale del Nursind di Salerno, dunque, ha enfatizzato il ruolo cruciale delle istituzioni sanitarie nella tutela dei lavoratori e nella promozione di un ambiente di lavoro libero da discriminazioni di qualsiasi tipo. “Siamo portatori di un sentimento di solidarietà verso chiunque abbia ricevuto un danno, psicologico e lavorativo, da tutta questa triste vicenda, in primis del direttore e dell’allora coordinatrice del Pronto soccorso dell’ospedale di Salerno, ma anche dello stesso infermiere che denunciava le discriminazioni”.

Tomasco ha anche condannato l’immobilismo e il silenzio da parte della direzione strategica del Ruggi, sottolineando che la mancanza di azione ha contribuito a danneggiare la reputazione dell’istituzione e a minare il senso di appartenenza dei lavoratori. “Avete sperato che la situazione finisse nel dimenticatoio, ma noi continuiamo a ricordare la rabbia di quei giorni. Siete lì perché l’azione della macchina della Pubblica amministrazione richiede capacità, conoscenze ed integrità morali superiori alla norma che oggi avete l’obbligo di dimostrare – ha affermato nel suo appello ai manager -. Siete ancora in tempo. Esprimete apprezzamento agli inquirenti per la conclusione delle indagini e per avere fatto luce su una vicenda che farebbe nascondere la testa sotto la sabbia a qualsiasi professionista ed esprimete solidarietà e vicinanza alle vittime di tutto questo gran rumore, perché il vostro silenzio non rende dignità e non costruisce senso di appartenenza dei lavoratori verso questa azienda, che continuerà anche dopo di voi e noi ad erogare salute senza alcun tipo di discriminazione”.

Il caso al Ruggi ha suscitato una riflessione più ampia sulla necessità di affrontare le discriminazioni e di promuovere un ambiente di lavoro rispettoso e inclusivo in tutti gli istituti sanitari. Su questo fronte, il Nursind Salerno rimane impegnati a garantire che il buon nome dei lavoratori della provincia.

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