Salerno, chiusura del “Da Procida”: la CGIL in presidio insieme con i lavoratori

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La Funzione Pubblica CGIL di Salerno accoglie favorevolmente la realizzazione del nuovo “Polo Riabilitativo” al Da Procida di Salerno, considerandolo un importante motore per lo sviluppo della riabilitazione pubblica a Salerno. Si tratta di una struttura innovativa e di eccellenza che sarà una delle più avanzate in Italia. Tuttavia, durante i lavori di costruzione, che dureranno alcuni anni, sarà il Presidio Ospedaliero Ruggi di Via San Leonardo a continuare a garantire l’assistenza ai pazienti salernitani bisognosi di riabilitazione.

Fin dall’inizio, la FP CGIL, si legge in una nota “ha chiesto un confronto con la Direzione Strategica e l’UOC Manutentiva e Tecnica al fine di definire percorsi e soluzioni adeguate per garantire le attività di riabilitazione attualmente presenti presso il Da Procida. Purtroppo, le richieste provenienti dai lavoratori della Riabilitazione, dal sindacato e dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) non sono state ascoltate e non è stata data alcuna risposta dalla Direzione strategica.

Dopo un primo incontro tra Azienda, operatori e sindacati, sono state evidenziate molte “criticità”, tra cui la mancanza di spazi adeguati e la drastica riduzione dei posti letto (da 20 a 10 posti letto, più 4 in DH). Purtroppo, la Direzione strategica non ha più dato alcuna risposta, aggiunge la nota del sindacato. Se il sopralluogo congiunto tra RLS e Azienda, richiesto per valutare gli ambienti e gli spazi destinati alla medicina riabilitativa codice 56, non verrà effettuato prima del trasferimento dell’unità operativa riabilitativa al Ruggi, gli operatori saranno costretti a trasferirsi senza sapere se gli ambienti soddisfano i requisiti per garantire l’assistenza ai pazienti.

Ad oggi, è stato confermato che il reparto sarà “ridotto” per quanto riguarda gli spazi e i posti letto, senza la possibilità di disporre delle attrezzature indispensabili per il trattamento dei pazienti, né di avere spazi adeguati per garantire la vivibilità del reparto sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. Sono inoltre ridotti e inadeguati gli spazi per spogliatoi, il deposito dei materiali e manca un punto tisaneria per il personale.

Per quanto riguarda la palestra, sono state individuate due piccole stanze in cui sarà possibile collocare solo un letto e forse le parallele. In sostanza, il reparto non dispone degli spazi e dei requisiti minimi per svolgere le attività previste dal Codice 56. Abbiamo suggerito l’idea di attrezzare un locale nei pressi di questo reparto, in modo da recuperare spazi adeguati e posizionare le attrezzature indispensabili per la riabilitazione dei pazienti. Abbiamo individuato gli spazi dell’”Aula farfalla” (destinata ad altre attività non connesse al reparto) o il punto amico del Day Hospital centro trapianti, che è sicuramente più spazioso e attualmente inutilizzato.

Purtroppo, non abbiamo ricevuto alcuna risposta, spiega ancora la nota della CGIL. Abbiamo anche proposto di utilizzare gli spazi situati all’ottavo piano della Torre Cardiologica, attualmente non utilizzati per alcuna attività, ma destinati solo agli uffici dei medici e degli specializzandi. Nemmeno in questo caso abbiamo ricevuto alcuna risposta. La nostra preoccupazione è come garantire adeguatamente le attività per accogliere i pazienti della provincia di Salerno, evitando una drastica riduzione dell’assistenza riabilitativa nei prossimi anni, in attesa del completamento dei lavori al Da Procida.

Il vero rischio è che, durante questi anni di attesa, si finisca per disinvestire in modo significativo nella riabilitazione pubblica, riducendo le attività attuali e potenziando il sistema di assistenza riabilitativa fornita dai privati. Inoltre, nei prossimi anni, scompariranno anche le attività di Idrochinesi terapia garantite dalla piscina del Da Procida, che rappresenta un’offerta unica nel panorama pubblico della provincia di Salerno. Questi segnali negativi si uniscono alla mancata volontà dell’Azienda di risolvere la carenza di fisiatri, logopedisti, terapisti occupazionali e assistenti sociali.

Inoltre, non è stata prevista alcuna disposizione all’interno degli atti aziendali per il Dipartimento del Servizio di Riabilitazione del Ruggi, che assiste i pazienti con bisogni riabilitativi in tutti i reparti del Ruggi. Per tutte le ragioni sopra elencate, oggi siamo in presidio insieme agli operatori della Riabilitazione per chiedere un nuovo e rinnovato confronto con l’Azienda, al fine di ottenere risposte più adeguate per la gestione presente e futura delle attività di riabilitazione, evitando di ridurre i servizi nei prossimi anni in attesa del completamento dei lavori.

L’assenza di dialogo e confronto tra Azienda, operatori e sindacato è un problema evidente. Ci sarebbe piaciuto avere un dialogo e avere qualcuno tra noi a ascoltare i lavoratori, ma come sempre si preferisce seguire la linea dell’autosufficienza e dell’indifferenza. La vertenza continuerà nell’interesse dei cittadini e degli operatori per preservare a Salerno una riabilitazione pubblica di qualità, con attività e posti letto adeguati”.

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