Carceri: Bene il Gruppo di intervento operativo, ma coperta troppo corta

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“Con decreto ministeriale del 14 maggio 2024 è stata disciplinata l’istituzione del Gruppo di intervento operativo (GIO), quale reparto specializzato del Corpo di polizia penitenziaria con numerosi compiti, tra cui quello d’intervenire, su disposizione del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in presenza di emergenze non altrimenti fronteggiabili che possano pregiudicare l’ordine, la sicurezza e la disciplina in ambito territoriale, oltre che per particolari eventi critici sotto il profilo della sicurezza e per specifiche condizioni di medesimo rischio in ambito penitenziario.  Il GIO si avvarrà di articolazioni regionali denominate Gruppi di intervento regionali (GIR) e su richiesta del Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità potrà intervenire anche in ambito minorile. Inoltre, potrà prestare la sua opera a supporto del Gruppo Operativo Mobile in caso le criticità interessino le sezioni in cui sono presenti detenuti al 41 bis dell’ordinamento penitenziario e, in gravi situazioni di minaccia, concorrerà con le altre forze di polizia al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. Certamente il decreto appena emanato dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, muove in direzione atta a garantire capacità ed efficacia d’intervento operativo al Corpo di polizia penitenziaria, ma, anche al di là di alcuni aspetti che non convincono nell’articolato e che auspichiamo possano essere rivisti, non fa i conti con l’inadeguatezza degli organici e, puntando sulla repressione a discapito della prevenzione, rischia di rivelarsi un boomerang per la tenuta del sistema”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Da anni rappresentiamo la necessità di dotare il Corpo di polizia penitenziaria di una struttura e di un’organizzazione idonea a fronteggiare situazioni di emergenza e, prim’ancora, di rischio e pericolo, ma questo lo si deve realizzare non certo raschiando il barile degli organici e, soprattutto, dopo aver garantito la sicurezza ordinaria. Nella situazione attuale le donne e gli uomini del GIO e dei GGIR verranno sottratti a organici già mancanti di 18mila unità e rischieranno di diventare come una palla di biliardo che schizza da una parte all’altra per tentare di fronteggiare le emergenze, che sono continue e investono tutto il territorio nazionale sia negli adulti sia nei minori”, spiega il Segretario della UILPA PP.

“Continuiamo a pensare che le emergenze e le criticità vadano soprattutto prevenute garantendo la vivibilità e la sicurezza delle carceri partendo da organici della Polizia penitenziaria e delle altre figure professionali sufficientemente formati e adeguati alle effettive esigenze pure di garanzia dei diritti contrattuali per gli operatori. Puntare sulla repressione a danno della prevenzione potrebbe aumentare le già enormi difficoltà e portare al definitivo tracollo. Per questo chiediamo nuovamente al Ministro Nordio e al Governo Meloni di varare un decreto carceri che con procedure d’urgenza consenta, prima di ogni altra cosa, di mettere in sicurezza l’apparato mediante congrue assunzioni straordinarie, il deflazionamento della densità detentiva e il potenziamento del servizio sanitario. Insomma, vorremo si rinforzasse la staccionata prima di pensare a come recuperare i buoi che, nell’attuale situazione, inevitabilmente scapperanno”, conclude De Fazio. 

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